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Finalmente Lazio

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Tre punti fondamentali per risalire in classifica, arrivati al termine di una sfida condotta per larghi tratti dalla Sampdoria di uno scintillante Cassano. Ma stavolta la Lazio ha giocato col cuore e grazie al suo bomber ha raccolto un successo prezioso. Al minuto trentadue della ripresa col punteggio fermo sull'1-1, Tommasino ha tirato fuori dal cilindro la giocata del campione. Triangolo con Pandev, il macedone rifinisce un assist al bacio, Rocchi stoppa di destro e di sinistro infila Castellazzi con una traiettora incredibile. Corsa sotto la Nord e festa finale con la «standing ovation» quando Rossi gli concede la passarella sostituendolo con Tare nei minuti di recupero. Prima dell'episodio che ha premiato la prova della Lazio, c'è tanta Samp e soprattutto tantissimo Cassano. Per sessanta minuti ha messo in ginocchio la difesa biancoceleste, ha inventato, ha sfornato giocate, ha provocato i tifosi laziali, ha scalciato involorontariamente Rossi in panchina, ha litigato con tutti in campo. Alla fine poi si è abbracciato col tecnico e con gli avversari onorando il terzo tempo. Il barese ha confermato di valere il prezzo del biglietto, nel bene e nel male la Samp è lui. La gara ha vissuto sui guizzi di Cassano e sul pressing di un centrocampo muscolare e ben disposto al sacrificio dei doriani. E così la Lazio soffre per tutto il primo tempo la scarsa vena di Ledesma mentre Mudingayi e Dabo si fanno sopraffare dai dirimpettai che hanno perso quasi subito Volpi sostituito da Delvecchio. Prima Cassano spreca la più facile delle occasioni sfruttando un buco di Radu sulla sinistra (il rumeno è un centrale e si vede), poi la Lazio trova il gol con Mauri in mischia tanto voluto quanto immeritato. Nel recupero azione in fotocopia, stavolta Maggio brucia Radu e Cribari, mette in mezzo dove Cassano insacca con un destro chirurgico: 1-1 e tutti sotto la doccia con i rimpianti doriani per il dominio sterile, la creatura di Rossi per non avere saputo ancora una volta tenere il vantaggio. La ripresa si apre con il «paratone» di Ballotta che dopo pochi secondi ipnotizza Bellucci imbeccato dal solito Cassano. Episodio decisivo perché la partita gira verso i colori biancocelesti anche grazie all'ingresso di Manfredini che dà un po' di vivacità a un centrocampo troppo statico (esce Dabo applauditissimo dai ventimila dell'Olimpico). Oltretutto la Samp cala vistosamente dopo le tante energie profuse nel primo tempo e allora si rivede una buona Lazio. Pandev si accende, Rocchi inventa un gol da cineteca e poi i minuti finali sono di grande sofferenza ma stavolta i biancocelesti resistono, sfiorano il terzo gol con Pandev che fallisce un'occasione clamorosa e brindano ai tre punti. Per la gioia dei tifosi presenti allo stadio, pochini ma straordinari come ai bei tempi. A metà ripresa con la squadra in difficoltà la curva intona per una decina minuti un interminabile «non mollare mai» che ricaricato le pile dei giocatori che sembravano ormai scariche anche per le fatiche di coppe. Complimenti alla Nord che dà un contributo decisivo al successo laziale. E ora c'è la trasferta verità ad Empoli: serve il bis per certificare il decollo della creatura di Rossi.

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