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Alessandro Fusco Volti stanchi ma ...

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Non erano molti gli ottimisti prima del match contro l'Irlanda circa le spericolate novità assemblate da Mallett nei soli otto giorni avuti a disposizione. E invece Nick il vincente ha vinto ancora. Proprio le scelte che parevano più azzardate sono quelle che hanno pagato maggiori dividendi, a cominciare dalla mediana. Andrea Masi aveva accolto con scetticismo la proposta di Mallett di spostarsi all'apertura: «Poi mi ha trasmesso la sua convinzione. Non era facile assumersi questo compito-spiega l'aquilano - ma non avevo mai incontrato un coach con una comunicativa così continua con i suoi giocatori. La fiducia che ha trasmesso ha contagiato tutti e, pian piano, ho capito che si poteva fare». Masi ha fatto, molto bene, quello che Mallett gli ha chiesto. Alla sua interpretazione del ruolo manca, però, una dimensione, quella del gioco al piede: «Per la prima uscita non abbiamo voluto strafare ma adesso lavorerò molto sui calci tattici e sui grabber-kick. A piazzare non ci penso neppure, ho già abbastanza questioni da risolvere!» Del resto, come previsto da Mallett, a spostare l'ovale con i calci ci ha pensato Pietro Travagli. Il numero 9 azzurro ha disputato una partita all'altezza: «Quello con l'Irlanda è stato un match duro e dal ritmo infernale. Per me non è usuale questa intensità, per questo sono contento. Voglio ringraziare i compagni ma, soprattutto, gli uomini del pack. I nostri avanti hanno fatto una grande partita». Tra questi, Mauro Bergamasco è stato un indomabile guerriero. Ben 16 placcaggi per lui, compreso quello devastante piazzato sulla schiena del supponente O'Driscoll che meriterebbe di essere inserito in tutti gli highlights delle immagini del Torneo: «Devo dire la verità, mi sono divertito! Era importante partire da una nuova base - spiega Mauro - e l'abbiamo trovata. Ora, con maggiore fiducia, lavoriamo per migliorare i particolari». Bello vedere gli Azzurri uscire dal Croke Park tra gli applausi e bello guardare giocare gli ultimi minuti a Ghiraldini ,Marcato, Reato, Cittadini. Ragazzi italiani che, allontanando la moda dei cognomi esotici degli ultimi anni, avvicinando ancora di più la squadra al suo popolo. Intanto, interessanti novità anche sul fronte politico. Al ricevimento ufficiale di venerdì sera i responsabili irlandesi hanno invitato il presidente Dondi a considerare la possibilità di mettere in piedi due selezioni con i migliori giocatori italiani da far partecipare alla Celtic League e alle coppe europee. Finalmente il tempo sembra giunto. Sarebbe delittuoso perdere questo treno per il bene del rugby italiano.

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