Gara dura
E così si riparte, dopo la parentesi di Coppa Italia, secondo la scala di valori fin qui attendibilmente delineata, più significativi, nella coppia di testa, i recuperi degli acciaccati risparmiati nel turno di metà settimana. Per giudicare il livello di difficoltà della trasferta romanista a Siena, saggezza impone di non prestar fede alla classifica, che vede il Siena al penultimo posto, più confortevole posizione avrebbe meritato la bella formazione di Mario Beretta, troppo volte tradita dalla sorte. Una partita difficile, su un campo che non incoraggia la manovra di largo respiro prediletta dai giocatori di Spalletti, condizioni ambientali poco incoraggianti visto che il Franchi sarà interdetto al tifo romanista. La Roma, che non ha mai perso lontana dall'Olimpico in campionato, ma qualche punto prezioso ha lasciato contro rivali più che abbordabili, ha ancora l'obbligo di vincere per tenere la scia della capolista e sperare in un finale meno scontato rispetto a quello della passata stagione. Finora, la Roma ha fatto il suo e anche qualcosa di più, il suo ritmo sarebbe da scudetto, però deve confrontarsi con una realtà anomala come l'andatura proibitiva fin qui scandita dall'Inter. Compito più agevole quello della capolista: l'Empoli vale a sua volta più di quanto testimonia l'attuale classifica, però si gioca al Meazza e non è un vantaggio da poco per un'Inter che ritrova anche Chivu, la cui assenza non è stata estranea a qualche recente, piccolo passagio a vuoto. Le tre classiche della giornata a Torino, a Roma e a Firenze: per la ricostruita Lazio una Sampdoria in pioena salute, Juventus netta favorita sul Cagliari, lo spettacolo più atteso lo propone il viaggio in Toscana del Milan, con i viola in comune l'obiettivo Europa principale.