Incredibile Denise
Ebbene, l'azzurra che sorride sempre e che non lamenta mai ha sciato in controllo la prima manche, tagliando il traguardo con 1"09 di ritardo da Nicole Hosp e piazzandosi nona. Poi, quando tutti si era già pronti a fare i conti per capire quanto sarebbe stato ancora possibile avere buone possibilità di vincere la coppa di specialità, lei che fa? Disputa una seconda prova da leggenda vera, si dimentica del dolore e attacca come una matta. Risultato: vittoria, trionfo, apoteosi totale. Quinto successo su sei prove tra le porte larghe e tanti saluti alla sfiga: la coppa di gigante è praticamente sua e mai successo è stato più meritato. «E' stupendo, è meraviglioso, davvero non riesco a credere ai miei occhi - ha commentato lei alla fine -. Nella seconda manche non ho avuto paura, non ho pensato al dolore, ho attaccato e ho sciato come so fare. Non pensavo però di riuscire a battere tutte. Poi ho visto che tutte mi passavano alle spalle ed è stato come vivere una favola. Era troppo importante per me esserci in questa gara: mi sarei accontentata di non perdere troppi punti dalle mie avversarie per la classifica generale. Vincere però è molto meglio: questa stagione mi sta ripagando di tutti gli sforzi che ho fatto per arrivare fin qui. Ora voglio rimanere concentrata, perché, come si è visto, nello sci può sempre succedere di tutto. E' però chiaro che il sogno di conquistare la coppa è sempre più vicino». Sesta vittoria in carriera, il quinto quest'anno. Giù il cappello, punto e basta, di fronte a questa ragazza di 27 anni di Castelrotto, ormai campionessa consacrata, vera e genuina. Sette operazioni chirurgiche, undici tra fratture e lesioni articolari: altri avrebbero mandato tutto al diavolo e si sarebbero dedicati a famiglia, amici, locali e chissà che altro. Lei no: testa dura, ha insistito e ha avuto ragione. Sempre e comunque. La coppa di specialità arriverà, non c'è alcun dubbio: a questo punto Denise ha un vantaggio di 181 punti sulla rivale austriaca Elisabeth Goergl quando mancano due soli giganti alla fine della stagione. Potrà quindi stringere la Coppa di cristallo, che la sola Deborah Compagnoni aveva saputo vincere, già il 1 marzo a Zwiesel, nel prossimo gigante in calendario. Detto di lei, va comunque segnalato il resto del podio (Hosp e Goergl, entrambe austriache) e il più che discreto quinto posto dell'altra azzurra Manuela Moelgg, seconda però a metà gara. Poi, rimanendo in casa Italia, Nicole Gius 12a, Giulia Gianesini 24a e Camilla Alfieri 28a. Risultati discreti: la torta e la ciliegina li aveva già messi Denise Karbon. A Chamonix era in programma ieri una discesa libera maschile: ha vinto per la prima volta in carriera lo statunitense Marco Sullivan, ventisettenne di Squaw Valley che ha preceduto Didier Cuche di 40 centesimi e lo sloveno Andrej Jerman di 46. Cuche ha incamerato punti importanti per la classifica generale nella quale raggiunge quota 874 punti, ad appena 18 dal leader Benjamin Raich, arrivato fuori dalla zona punti. Bode Miller, settimo al traguardo, è invece terzo con 867. Prova complessivamente discreta per la squadra azzurra, capace di piazzare Christoph Innerhofer dodicesimo e Werner Heel tredicesimo. Oggi, slalom femminile (9,30 e 12,30: senza la Karbon) e supercombinata maschile (11 discesa, 14 slalom).