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Tiziano Carmellini [email protected] Il ...

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Durante l'allenamento di ieri, proprio al rientro in campo dopo la settimana di febbre che lo aveva costretto a saltare sia l'ultimo appuntamento di campionato con il Catania che la gara d'andata dei quarti di finale di coppa Italia contro l'ex amico Cassano, si è bloccato di nuovo. Una fitta alla schiena, una «coltellata» secca, lo ha costretto a lasciare l'allenamento e molto probabilmente a saltare la sfida in programma domani sera all'Olimpico contro il Palermo. La decisione definitiva verrà presa molto probabilmente oggi, dopo l'ennesimo controllo dello staff medico giallorosso, ma le possibilità di vederlo in campo al momento sono poche. Il capitano non riesce a festeggiare, come vorrebbe, col suo pubblico, le duecento reti appena realizzate con la maglia della Roma. Un calvario che si allunga, proprio in una stagione che poteva essere un'altra annata da grandi numeri: la sua media gol è una delle migliori del campionato. I problemi sono iniziati a fine settembre, quando alla vigilia della gara con la Fiorentina Totti si è dovuto fermare per un problema muscolare. Fuori quasi un mese, ma il calendario in quel caso fu benefico facendogli saltare una sola partita. Poi lo scontro in Champions League contro lo Sporting (imperizia dell'arbitro norvegese Hauge) e quindi un altro stop di un mese: ma stavolta le partite non giocate saranno (tra campionato e Champions) addirittura cinque. E il problema è solo all'inizio, perché per il riacutizzarsi dello stesso dolore, Totti sarà costretto a saltare altre quattro partite. Una volta smaltito il problema al piede, il capitano sembrava esser tornato in condizione, ma ci si è messa la recente influenza a bloccarlo di nuovo: due le gare saltate (campionato e coppa Italia). Ieri tornava in campo, linea di febbre «zero», voglia a «mille». Riscaldamento, parte atletica e quindi gli scatti imposti da Spalletti. Proprio durante un allungo, la fitta, lo stop e punto a capo. Di nuovo. La stagione è lunga, ma per Totti la strada sembra essere sempre in salita e il bilancio dice: dodici partite saltate.

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