Marco Grassi Non se ...
La partita è il recupero della gara interrotta dopo 7' lo scorso 11 novembre, la domenica in cui morì Gabriele Sandri. Il Milan deve recuperare partite (oltre a questa, le due saltate per il torneo Intercontinentale) e posizioni in classifica; lo strombazzato KaPaRo non è al completo: Ronaldo è in panchina, Gilardino vecchio fa buon brodo (come visto a Udine) e Ancelotti insiste con l'ex parmigiano. Ma per sbloccare il risultato ci vuole Doni: nella porta sbagliata, però. Su azione di corner, al 16' Gattuso mette una palla in mezzo, e il nerazzurro tocca di testa beffando Coppola. L'Atalanta accusa il colpo, e il Milan ha diverse occasioni per raddoppiare: prima Gila di testa (22', fuori), poi Pato da posizione decentrata (27', Coppola in corner), poi Seedorf di testa (28', alto); e soprattutto, al 34', Pato: il giovane brasiliano viene gentilmente servito da Carrozzieri, che perde palla e lancia l'avversario solo davanti al portiere. Ma Pato, non sa nemmeno lui come, tira fuori. E allora il pareggio: 42', Guarente (molto positivo) fa da sponda per Langella, e l'ex cagliaritano, come ai bei tempi, ne fa sedere due con una finta e poi batte Kalac. E Langella è scatenato anche in avvio di ripresa: un paio di sue trovate aprono il secondo tempo. Il Milan, a parte l'avvicendamento Ronaldo-Pato, ha poco da dire. Parla per due l'Atalanta: al 23' Simone Inzaghi (subentrato a Doni) se ne va imbeccato da Guarente, aspetta che Kalac esca e serve in mezzo Tissone, che a porta vuota può così fissare il 2-1. Il Milan è poca roba: per un Ronaldo che si invola e conclude al 32' (Coppola c'è), dall'altra parte Inzaghi e soprattutto Tissone (gran traversa al 34') rischiano di triplicare. Gli ultimi assalti rossoneri sono portati da Kakà al 39' e da Seedorf al 48': ma Coppola, in vena di miracoli, risponde alla grande e mette in cassaforte i 3 punti.