Avendo fatto di tutto, e di più, per ...
Penalizzata, la Roma, da un Mexes imperdonabile, due falli a metà campo gratuiti, due gialli, compagni in dieci. Ma la Roma ha confermato tutte le sue qualità, mettendo in vetrina un De Rossi baluardo davanti alla difesa, ma soprattutto un Mancini stratosferico, pensare che forse se ne andrà dovrebbe essere allarme pesante per tutti i tifosi che coltivano ambizioni. A riposo Doni, Curci ancora in difficoltà, non irresistibile il sinistro di Ziegler, in rodaggio Aquilani. Gol negato a Bonazzoli da un guardalinee distratto, fallo da rigore su Mancini ignorato, bilancio arbitrale in equilibrio. Niente Inter di lusso, largo turnover, otto minuti e fuori Burdisso, non ultimo uomo (non conta), ma chiara occasione da gol per Del Piero. La doppietta del solito Cruz non è bastata, ma per segnare il suo primo gol alla Juve è servita una doppia, occasionale, superiorità numerica. E poi ha pareggiato, contro rivali stremati, Boumsong. Non c'è più religione. Aveva aperto il pomeriggio di Coppa il piacevolissmo spettacolo offerto da Udinese e Catania. Cinque gol, due firmati Roma dai cuccioli del vivaio Simone Pepe e Damiano Ferronetti, squadre votate all'offensiva e alla manovra, mai un'istante di pausa. Friulani prima rimontati e sorpassati, poi abili a rendere pan per focaccia agli avversari con il controsorpasso, giovani molto interessanti, farà strada il cileno Isla, già protagonista al Mondiale Under 20. L'altra faccia, quella avvilente, le tribune praticamente deserte, per una partita che pure garantiva impegno convinto per l'approdo a una prestigiosa semifinale da parte di squadre di ambizioni fondamentalmente limitate.