Mancini, duecento volte Inter
Al tecnico nerazzurro manca un solo, grande obiettivo che in casa interista manca dai tempi di Moratti senior. A San Siro arriva il Parma in cerca di punti preziosi per la lotta salvezza. L'allenatore dell'Inter vive serenamente la vigilia della sfida con gli emiliani che vedrà l'esordio dal primo minuto del portoghese Maniche. «Duecento con l'Inter sono un miracolo ed è la dimostrazione che i miracoli esistono ancora» commenta il tecnico nerazzurro in conferenza stampa. «Scherzi a parte, sono stato un giocatore precoce perchè ho iniziato presto, e ho iniziato presto anche ad allenare. Spero di fare tante altre panchina in carriera, ma la prima me la ricordo bene: fu un Perugia-Forentina, perdevamo 2-0 e poi abbiamo pareggiato. Così come ricordo la prima panchina nerazzurra, la prima in assoluto, che non era neppure ufficiale: un'amichevole a Brunico contro una formazione locale durante il ritiro. Per un allenatore la panchina dell'Inter è un onore e una fortuna. Quando capita questa occasione bisogna esserne orgogliosi». Mancini preferisce lasciare da parte le celebrazioni per concentrarsi sul Parma, un avversario non semplice da affrontare. «Sarà una partita difficile perchè il Parma è in un'ottima condizione. Queste sono le prime gare dopo la sosta e conta molto: li ho visti giocare contro la Fiorentina e hanno fatto molto bene. Non credo che sarà la sfida più semplice di quelle che ci aspettano. Anzi, ritengo che sarà la più dura». Per quanto riguarda la formazione iniziale, l'allenatore getterà nella mischia il neo acquisto Maniche che giocherà sulla mediana con Cambiasso e Chivu. Per il resto solita linea di difesa a quattro con Zanetti, Cordoba, Materazzi e Maxwell davanti a Julio Cesar, il cileno Jimenez sulla trequarti e Cruz accanto a Ibrahimovic in attacco.