L'influenza rovina la festa di Totti
Sono Francesco Totti e Mirko Vucinic. Oggi doveva essere l'ennesimo giorno buono per raccogliere gli applausi e l'amore del pubblico, ma una fastidiosa influenza ha tenuto il capitano a casa. Un giorno da gustarsi sotto la curva con Cristian e magari Chanel in braccio, perché 200 gol con una maglia sono un traguardo da dividere con tutti. I tifosi preparavano già maglie celebrative, magari le indosseranno lo stesso allo stadio ma non sarà la stessa cosa. Francesco i suoi cuccioli se li godrà a casa, col dolore alle ossa colpa di un fastidioso virus che a Trigoria non smette di mietere vittime. Ieri mattina il termometro segnava 39 gradi, scesi a 38 in serata: insomma, sono escluse sorprese stamattina, Totti non ci sarà e rischia di saltare pure l'andata dei quarti di coppa Italia, mercoledì prossimo a Genova contro la Samp. Ed ecco che l'attacco torna in mano a Vucinic, fischiato in coppa contro il Toro, con l'infausto record di aver fatto in un'ora di gioco neanche un decimo di quel che Totti ha fatto in due minuti. Spalletti è alle prese con l'emergenza vera, tanto da portarsi la baby speranza Della Penna in panchina al posto del claudicante Pit (botta alla caviglia in rifinitura). Taddei e Perrotta debilitati dal virus killer di Trigoria (e meno male che i giocatori hanno fatto il vaccino) sono in dubbio, Juan è out almeno un mese, Panucci e Tonetto bloccati dal giudice sportivo. Taddei ieri si è allenato a ritmi molto bassi ma stava meglio rispetto a venerdì e Spalletti conta di recuperarlo. Più difficile che ce la faccia Perrotta, imbottito di vitamine per guarire in fretta. Possibile inserimento dal primo minuto di Giuly, anche se Spalletti preferirebbe giocarselo come carta jolly nel secondo tempo. «Ma a me non piace il ruolo alla Altafini» ha ricordato il francese. Se Perrotta recupera, parte dal primo minuto altrimenti spazio ad Aquilani, che scalpita o - più probabile - mini rivoluzione con dentro Brighi in mediana e Pizarro spostato avanti nel ruolo di trequartista. In difesa la conta è presto fatta, dei nove specialisti nel ruolo 4 vanno in campo e solo uno (Antunes) in panchina. Tocca a Cicinho, Ferrari e Cassetti completare la linea a quattro davanti a Doni. Andreolli è di nuovo fuori, la sfortuna non esiste ma per lui c'è un'eccezione. E meno male che l'infermeria si era svuotata...