Al centravanti spetta il ruolo dell'eroe
Al Meazza arriva il Parma, classifica dignitosa e qualche visibilità, magari poco gradita, offerta dalla vicenda De Melo, dalla quale sono per altro il Palermo e il giocatore a uscire con l'immagime meno limpida. Non sarebbe certo proibitivo, graduatoria alla mano, il compito della Roma, prima inseguitrice, nonostante il buon momento di un Catania esaltato da buoni precedenti e anche dall'approdo ai quarti di Coppa Italia, a spese di un Milan distratto anche dai tre recuperi che ne appesantiscono il calendario. Purtroppo, raramente Luciano Spalletti riesce a vivere una vigilia non turbata dalle nuvole dell'emergenza, di dimensioni più o meno vistose. Stavolta i disagi sono tutt'altro che irrilevanti, perché alla resa di Francesco Totti di fronte alla febbre influenzale si aggiunge l'esigenza di improvvisare letteralmente il reparto difensivo. Fuori per squalifica Panucci e Tonetto, pesante soprattutto lo stop prolungato di Juan, in dubbio un suo recupero per la delicata fase di febbraio, quando alle sfide durissime di campionato la Roma dovrà aggiungere la visita del Real Madrid in Champions. Con Andreolli mai pervenuto per una serie di disavventure fisiche, ci saranno Cassetti a sinistra e Cicinho a destra, Mexes e Ferrari centrali, qualche apprensione tattica per il brasiliano sulla corsia di quel Vargas che non soltanto per la Roma è oggetto del desiderio. Davanti Vucinic, nei confronti del quale il tifo non conosce mezze misure, eroe o spernacchiato: auspicabile la prima versione.