Mallett ha deciso: Parisse capitano azzurro
A dire il vero, nel borsino delle previsioni circa il capitanato, Mauro Bergamasco era stato accreditato dai maggiori favori anche in virtù dei suoi trascorsi agli ordini di Mallett allo Stade Francais. Nelle ultime settimane alcune voci davano in recupero le azioni di Bortolami, skipper uscente, ma la sua barca aveva ricevuto troppi «siluri», alcuni ingenerosi, dopo la World Cup per rimanere a galla. Sorprende dunque ma, allo stesso tempo, conforta la scelta di Mallett, perlomeno in termini di indipendenza. Del resto, anche la convocazione del gruppo di azzurri che si ritroveranno all'Acquacetosa dal 20 al 22 aveva lasciato intravedere la nuova linea del ct sudafricano. Più fiducia e spazio agli italiani e fede nelle proprie idee guardando, appunto, al futuro: «Siamo pronti ad iniziare un nuovo capitolo del rugby italiano - ha spiegato Mallett -. Sergio Parisse ha personalità e rispetto da parte di arbitri, compagni e avversari. Tutte doti fondamentali per rivestire i gradi». Parisse, 24 anni e già 48 caps all'attivo, è al settimo cielo: «Inutile negarlo, è una grande gioia. Ho parlato con il ct e so perché mi ha scelto e cosa si aspetta da me. Non sono mai cambiato e non succederà ora, continuerò a lavorare per essere degno di questo onore». Intanto, sono andati esauriti in due ore (sic!) i biglietti relativi all'allargamento delle curve del Flaminio disposto dalla Federazione per la partita del 10 febbraio contro l'Inghilterra: «Il dato è eccezionale - gongola il presidente Dondi - i nostri tifosi aumentano in continuazione così come la loro passione». Una passione azzurra che esploderà dal 2 febbraio quando, a Dublino contro l'Irlanda, comincerà il Sei Nazioni.