Supplementare d'oro per la Lottomatica
Ma queste saranno altre storie e ci sarà tempo per pensarci. Ora la Virtus deve godere di questo successo e pensare a far recuperare energie ai suoi spremutissimi protagonisti Il piano partita pensato da Repesa è stato chiaro fin da subito: cercare di escludere il temuto Pekovic dal gioco e in caso di sua ricezione raddoppi dal perimetro. Cosa che la Virtus ha fatto, venendo però punita inesorabilmente da Velickovic che ha iniziato con un 3/3 nelle triple, pesante come un uppercut. Roma ha barcollato, ma s'è raccolta attorno alla classe cristallina di Lorbek, al talento da palyground di Ray, alla difesa ringhiosa di Hawkins e alle motivazioni, da derby slavo, di Roko Ukic. Così, chiuso sotto di 3 (22-25) il primo quarto, la Virtus è riuscita far crescere l' intensità difensiva e, dopo essere andata a braccetto di Belgrado, ha trovato coraggio grazie ad una giocata pazzesca di Lorbek capace di stoppare Palacio, raccogliere la sfera ed aprire il contropiede e chiudere dalla parte opposta. Questa perla s'è sommata al bruciante uno contro uno con cui Ukic ha fermato il punteggio al 20' sul + 4 (40-36). Poi il sogno è stato accarezzato quando una tripla di Ukic ha dato, al 5'25" del terzo quarto il massimo vantaggio. Ma, con Ray, fuori per falli e la stanchezza sesto uomo per Belgrado, nonostante un immenso De La Fuente tutto s'è riaperto. Due liberi di di Kecman, a 89 centesimi dalla fine per il supplementare (80-80). Roma è sembrata piegarsi ai serbi sull'83-87. Ma la Virtus ha cuore e Lorbek con un tripla ha riaperto i giochi (86-87). È stato Ukic ad insaccare, nonostante un vistoso fallo di Pekivic, e dare il + 1, 88-87 e poi tutto s'è spostato in difesa. Paurosa la stoppata di Hawkins su Pekovic ma palla per l'ultimo tiro ancora a Belgrado. Il lay-up di Tepic s'è spento sul ferro. E le Top 16 sono ancora nel mirino di Repesa e dei suoi ragazzi.