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La finale all'Olimpico per difendere la Coppa Italia ...

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«Sarà durissima ma vogliamo qualificarci - l'input di Spalletti - la finale si gioca qui e sarebbe bello per noi e per i nostri tifosi esserci». Il tecnico, per la prima volta in questa stagione, ha l'intera rosa a disposizione, tranne Barusso impegnato in Coppa d'Africa. Tutti convocati, compreso Andreolli che finalmente è tornato a fare il calciatore. Nella lista dei 24 giallorossi c'è anche Totti, nonostante il piede destro continui a dargli parecchie noie. Stamattina il provino decisivo per decidere il suo eventuale impiego: potrebbe partire dalla panchina. «Questa squadra - dice Spalletti - ha vinto anche senza di lui, il più forte che abbiamo, quindi ci possiamo fidare anche se ci fosse qualcosa di diverso rispetto alla formazione titolare. E comunque sono in condizione di schierare una squadra di tutto rispetto». Che sarà molto vicina a quella scesa in campo domenica scorsa a Bergamo. In porta c'è Doni, «perché Curci potrebbe essere distratto dalle vicende di mercato» spiega l'allenatore, davanti a lui rientra Ferrari al fianco di Mexes, con Panucci e Tonetto confermati sulle fasce visto che domenica col Catania saranno squalificati. Brighi dovrebbe dare un turno di riposo a Pizarro, Giuly a Perrotta. Vucinic sicuro di una maglia: da centravanti se non gioca Totti, altrimenti a sinistra. Taddei e Mancini favoriti su Esposito, Aquilani entrerà nella ripresa. Non bastano i prezzi ultra-popolari per richiamare i tifosi: venduti fino a ieri circa tredicimila biglietti. Spalletti commenta così la cena a Milano in cui ha incrociato Berlusconi: «Mi è venuto a salutare. Mi vorrebbe al Milan? Non voglio creare distrazioni all'ambiente, mi interessa solo il progetto giallorosso». In futuro chissà. Chiusura sui presunti favori arbitrali avuti dall'Inter. «A volte gli episodi possono direzionare la partita, però il loro vantaggio su di noi è meritato». Ale. Aus.

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