Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Niente firma, lo ...
È l'esito del vertice di ieri pomeriggio a Villa Pacelli. Da una parte Mancini, accompagnato dal suo procuratore Gilmar Veloz col quale aveva pranzato insieme a Trigoria, dall'altra la dirigenza giallorossa al completo: l'ad Rosella Sensi, il ds Daniele Pradè, la responsabile finanziaria Cristina Mazzoleni e il dt Bruno Conti. Un'ora e un quarto seduti insieme per trovare la soluzione al caso più spinoso dell'inverno. La Roma ha ottenuto dal giocatore una promessa fondamentale: Amantino non si avvarrà dell'articolo 17 dello statuto Fifa che gli consentirebbe di svincolarsi a poco più di cinque milioni di euro al termine della stagione. E ha promesso pure che non intende arrivare alla scadenza dell'attuale contratto (2009) e partire a parametro zero. Per questo e non solo la società considera la giornata di ieri un passo in avanti decisivo. Ma restano almeno due nodi da sciogliere prima di arrivare alla fumata bianca. A Mancini è stato proposto un ingaggio base di due milioni e mezzo di euro netti all'anno fino al 2012, con adeguamento immediato, il resto è vincolato ai premi sui quali non c'è pieno accordo. La Roma preferisce dividerli tra obiettivi di squadra e prestazioni del giocatore, mentre il brasiliano vuole garantirsi il milione di euro «extra» solo attraverso il suo rendimento (gol, presenze, etc.). Poi c'è la clausola rescissoria. Veloz ha chiesto di inserirla nel nuovo contratto, la Roma non si è opposta, ma non c'è accordo né sull'importo, né sulla valenza della stessa: a Trigoria preferirebbero lasciare libera una scappatoia solo per l'estero. In questo modo l'Inter, una delle società interessate a Mancini per giugno, non avrebbe una corsia preferenziale come è accaduto nella vicenda-Chivu. La cifra della clausola dovrebbe aggirarsi sui venti milioni di euro: altro segnale che conferma la reale possibilità di un addio consensuale a giugno. Non a caso, gli agenti di mercato vicini al club giallorosso stanno cercando all'estero un sostituto da proporre. E Mutu, come Di Natale, resta un obiettivo reale di Spalletti. Veloz e la Roma si sono dati appuntamento tra un mese. «Ci rivedremo in occasione della gara col Real Madrid (19 febbraio, ndr) - spiega Bruno Conti all'uscita da Villa Pacelli - mancano ancora piccoli dettagli da definire, ma siamo vicini e questa è la cosa importante». Leggermente più cauta la Sensi. «Dall'incontro siamo usciti tutti sereni, felici e d'accordo - ha detto l'ad a margine della giunta dell'Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma - ora lasciateci lavorare». Mentre andava in scena la riunione a Villa Pacelli, da Trigoria Spalletti ha ribadito di aspettarsi «la firma sul rinnovo perché Mancini è un grande calciatore, che farebbe comodo a tutti. Ma nessuno è insostituibile». Appunto.