MILANO Lo aspettavano tutti, ma in pochi pensavano di ...
«Un extraterrestre», la lapidaria definizione di Claudio Ranieri per un ragazzo di 18 anni che sembra già essere un campione. Un extraterrestre che confessa di amare la velocità: in campo, ma anche nella corsa a tappe verso la notorietà. Il suo nome ieri è rimbalzato in tutto il mondo, con i media sportivi impegnati a celebrare una partita giocata da Pato come se fosse al Milan da anni e non da mesi. Sicuro, tranquillo, pericoloso e, soprattutto, a suo totale agio con i nuovi compagni. L'intesa con Ronaldo, per esempio, è stata sorprendente, la tranquillità con cui ha affrontato i 70mila del Meazza anche, nonostante fra loro ci fossero dal presidente Berlusconi a tutta la sua famiglia, fidanzatina compresa. Poi ha dormito poco, come ha rivelato lui. «È un sogno giocare con questi campioni - ha detto al Tg5 - sono molto felice e ho giocato una buona gara. Prima della partita ero molto sereno perché tutti mi avevano detto di stare tranquillo e di fare quello che so fare». È chiaro che sa giocare al calcio decisamente bene grazie un mix di concretezza europea e fantasia brasiliana che lo rendono piuttosto unico come giocatore. «Diventerà il migliore del mondo», ha detto Careca, uno dei tanti calciatori a cui è stato paragonato. Ma rispetto all'ex attaccante del Napoli, Pato ha una rapidità superiore e infatti spiega che «quello che mi piace di più è la velocità». Clarence Seedorf prova a fare il «pompiere». Era preoccupato prima dell'esordio di Pato «e sono ancora preoccupato - ha detto a margine della sfilata di John Richmond - Pato è un ragazzo giovane e, quando ci sono giovani talenti, io mi preoccupo subito perché conosco questo mondo e so come possono andare le cose». Se continuerà così, è probabile che si preoccuperanno di più gli avversari del Milan.