Manuele Baiocchini Musi lunghi e ...

«È il modo peggiore per iniziare il 2008» ha commentato Baronio prima di aggiungere: «Eravamo convinti di poter ripartire alla grande, ma i due gol in 5' all'inizio del secondo tempo ci hanno davvero tagliato le gambe. Cosa abbiamo sbagliato? Dovevamo chiudere la partita e purtroppo non se siamo stati capaci». Il centrocampista commenta l'episodio del rigore a favore del Genoa: «Secondo me non c'era perché Milanetto è inciampato su Stendardo, forse ce ne stava anche uno per noi, ma non dobbiamo attaccarci a queste cose. La contestazione del pubblico a fine partita? Penso sia lecita, è difficile vedere una curva che ti applaude se perdi in casa. La verità è che dobbiamo svegliarci perché ogni volta che abbiamo una partita della svolta non riusciamo mai a fare il salto di qualità. E ora purtroppo dobbiamo iniziare a guardarci alle spalle». La critica più forte sulla direzione arbitrale è arrivata da Mutarelli: «Il rigore era inesistente come la punizione da cui nasce il loro secondo gol. Credo che ci siano alcuni arbitri che vogliono fare i protagonisti a tutti i costi nei 90' che hanno a disposizione. Poi non gli si può dire nulla che ti buttano subito fuori. Evidentemente qui a Roma per loro è quasi facile arbitrare contro la Lazio. La partita? Se commetti delle ingenuità poi fai fatica a rimetterti in pista. Prendiamo troppi gol su calcio da fermo e poi tiriamo troppo poco in porta, siamo stati poco lucidi e confusi, ma il carattere non è mancato». Cribari prova a spronare la squadra: «Dobbiamo reagire perché non possiamo permetterci di sbagliare in casa. Dobbiamo subito invertire la rotta, abbiamo preso una strada sbagliata. Avevamo disputato un buon primo tempo, ma in appena 5' la partita è cambiata e non siamo stati in grado di rimetterla in piedi. Il rigore? Stendardo non poteva mica sparire, Milanetto gli è andato addosso». Infine, Zauri: «Abbiamo giocato una buona gara con un gran primo tempo ma purtroppo il risultato non è arrivato. Ci gira tutto storto, ultimamente al primo errore ci castigano».