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Fabrizio Fabbri Bella, concreta, ma ...

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Questa volta a cadere è stato Jacopo Giachetti, accasciatosi sull'ultimo pallone prima del riposo di metà gara. Menisco del ginocchio sinistro probabilmente rotto e stop da quantificare, ma che toglie a Repesa l'alternativa in regia a Ukic certamente per il Partizan Belgrado (mercoledì ore 20,30) e per un proseguo che si protrarrà almeno fino alle Final Eight di Coppa Italia. Per provare a far fronte all'emergenza si è visto, contro Teramo, Hawkins in cabina di regia, ma è chiaro come qualcosa andrà fatto in tempi brevi, facendo improvvisamente cambiare le strategie di mercato che volevano Roma puntare decisamente su un lungo. Sul parquet la partita è durata poco più di 10'. Il tempo per la Virtus di prendere le misure ad una squadra, Teramo, tradita dai suoi mori. Tucker è stato ingabbiato dalla difesa e si è chiamato fuori con tre falli personali commessi in un amen. Brown è stato stritolato dai lunghi di Repesa e Powell non ha assolutamente inciso. Bene i soli Carra, con Poeta in evidente difficoltà, e Tskitishvili. In casa virtussina difficile trovare un migliore. È la squadra che per 30' ha suonato una marcia trionfale. Velocità e difesa, come piace a Repesa e nella recita si è subito calato alla perfezione De La Fuente, uno che sa farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Chirurgico Ray, solidissimo Lorbek, forse lui una spanna sopra gli altri. Ma sarebbe delittuoso non sottolineare la dedizione alla causa di Hawkins e Tonolli, la regia di Ukic, l'aggressività di Garbini, la praticità di Fucka ed il rientro di Drejer. Brava Roma, anche se ora il Partizan, con Giachetti fermo ai box, fa un po' più paura. Per superarlo la Virtus avrà bisogno anche dell'affetto e della carica della sua gente. Questa squadra lo merita. per la qualità del gioco e per il grande cuore.

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