L'arbitraggio e il campo allagato
Certo, anche i bluamaranto ci hanno messo del proprio in una sconfitta che rappresenta un duro colpo alle ambizioni europee della Capitolina. Il turn-over di Mascioletti vede in campo dal primo minuto un opaco Gentile con il numero 9 e Molaioli all'ala con Michele Sepe in panchina. In terza linea scelte obbligate a causa dell'infortunio di Ventricelli e della squalifica di Soqeta. Spazio dunque a Vermaak, ancora ottimo in touche, e a Vaggi e Leonardi. Per la prima mezz'ora la pioggia concede una tregua e la Capitolina prova a giocare, ma produce solo tre punti dal piede di Raineri - che sbaglia un altro calcio - contro i 9 del più preciso Scanavacca. Proprio sul 3-9, e sotto il diluvio, si chiude la prima frazione e con essa la possibilità di giocare al rugby. Da qui in avanti si cambia sport e si passa a qualcosa di simile alla pallanuoto, il tutto condito dall'incapacità dell'arbitro Vancini - la Federazione deve correre ai ripari per alzare il livello tecnico di una classe arbitrale inadeguata - di impedire il sistematico ricorso a falli di anti-gioco dei veneti. I tre cartellini gialli rifilati a Britz, Calanchini e Basson non sono stati sufficienti. La Capitolina ci prova e la volontà non manca. Al 63' arriva la meta di Sepe, entrato in luogo di Molaioli, bravo e veloce a sfruttare il calcio di Caffaratti dopo un' azione multifase nei 22 metri avversari. Raineri non trasforma e si resta sull'8-9, mentre A 5' dal termine Bustos non perdona e trasforma una punizione accordata al Rovigo da Vancini, 8-12. Allo scadere un impreciso passaggio di Toniolatti per Myring vanifica l'ultima possibilità prodotta dal disperato forcing finale dell'AlmavivA.