Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Alessandro Austini [email protected] Il tempo delle ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Come a dire che i proclami di alcuni giocatori durante le vacanze gli sono andati di traverso. «Io a loro dico sempre che bisogna far vedere più motivazione e più disponibilità al sacrificio - prosegue il tecnico - ma se Ranieri continua a dire di puntare allo scudetto noi dobbiamo pensarla alla stessa maniera». Per la prima volta in questa stagione gioca la Roma titolare, cioè quella dello scorso anno con Juan al posto di Chivu. Di fronte ci sarà l'ex Delneri, mai battuto da quando ha lasciato Trigoria e Spalletti non si fida. «L'Atalanta è un brutto cliente, sarà molto aggressiva e presserà a tutto campo. Se non riusciamo a fare risultato pieno, daremmo più morale all'Inter, anche se non sarebbe ancora finita». Restano a casa gli influenzati Giuly e Vucinic ma in panchina c'è un'arma in più: Alberto Aquilani, al rientro dopo uno stop tormentato e lungo tre mesi. Il giocatore, però, non si è ancora sbloccato a livello mentale e l'allenatore lo conferma: «Lui ha ancora delle perplessità, però vedendonolo calciare in porta durante l'allenamento mi sembra che sono solo delle sue paure». Proverà a superarle nello spezzone di partita che il tecnico potrebbe concedergli oggi. Totti guiderà la squadra dall'inizio cercando due gol per tagliare il traguardo dei duecento con la maglia della Roma. Spalletti non può sottrarsi all'argomento del giorno in casa giallorossa: il mercato che ruota attorno al rinnovo di Mancini. «Ho parlato col ragazzo: mi ha detto che vuole restare e devo credergli: tra noi due c'è stima reciproca. Ha un rapporto ottimo con la società e io devo attenermi a questo. L'ho visto allenarsi bene in settimana». Ma Spalletti sembra aver cambiato idea sul mercato di gennaio: se fino a tre giorni fa continuava a ripetere che «la Roma mi sta bene così», ieri ha fatto capire a chiare note che un rinforzo, soprattutto in attacco, non gli dispiacerebbe. «Al di là del mio pensiero, la società deve fare quello che crede giusto. Compare tanto per comprare non serve a nulla, ma se capitasse tra le mani un giocatore che ci migliora tenteremo di prenderlo».

Dai blog