Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Silenzio. Parla ...

Amantino affida il suo messaggio al canale tematico della società. Ne esce quindi una verità «addolcita» e che serve al giocatore per ammorbidire la sua posizione nei confronti della piazza. Al momento la soluzione più probabile è un addio a giugno anche se l'esterno spiega che «non c'è stata nessuna rottura e non ho mai rifiutato un colloquio con Rosella Sensi. Sono a Roma da cinque anni e con la società ho un rapporto sincero e di amicizia. Finora non siamo riusciti a trovare un accordo, ma ne riparleremo e spero di arrivare alla soluzione giusta». Mancini ricorda come «la mia famiglia si trova bene qui» ma avvisa che «nel calcio possano sorgere dei problemi al momento in cui un giocatore si trova in scadenza (in realtà il suo contratto scade nel 2009, ndr): ognuno deve difendere i propri interessi». Anche Pradè ha voluto chiarire la posizione della Roma. «L'incontro con il suo procuratore Veloz - dice il ds giallorosso - non è stato ancora fissato. Il problema con Mancini è solo di natura contrattuale e la discussione riguarda solo il suo procuratore». Le prossime ore saranno decisive: Veloz sbarcherà a Milano oggi per assistere al debutto dell'altro suo assistito Pato domani sera in Milan-Napoli. Nel frattempo la Roma arriverà a Bergamo per il ritiro pre-gara: non è escluso un contatto tra stasera e domani mattina. Ma il vertice decisivo sarà martedì con la Sensi che attende ancora una risposta all'offerta formalizzata ad ottobre al giocatore e dalla quale non intende spostarsi: due milioni e mezzo all'anno più i premi. «Vengo a Roma per parlare con la società: vediamo che succede» dice Veloz. Intanto, il club giallorosso ha messo in moto gli operatori di mercato di fiducia per trovare un sostituto di Mancini all'estero - piace il brasiliano Nilmar - senza trascurare le piste italiane che portano a Mutu e Di Natale. Nei prossimi giorni la Roma si dedicherà ai rinnovi. Quello di De Rossi è pronto: il nuovo contratto, scadenza 2012, partirà da circa quattro milioni di euro e salirò fino a superare i cinque. Con Doni va trovata l'intesa, mentre per Aquilani non c'è fretta anche se ieri il suo procuratore Franco Zavaglia ha annunciato una firma imminente: «Stipuleremo un nuovo contratto di cinque anni». L'Inter può mettersi l'anima in pace.