Operaciòn Puerto: nuovi elementi dal Coni alla Procura di Roma
Così si chiamava l'indagine che in terra iberica poco meno di 2 anni fa coinvolse oltre 200 sportivi di varie discipline, tra i quali emersero (chissà perché) solo i nomi dei ciclisti (e tra questi, appunto Basso). Il procuratore italiano ha ottenuto nuove documentazioni che permetteranno di andare avanti con le indagini. E li ha inviati alla Procura di Roma. I nuovi elementi saranno utili «per accertare eventuali responsabilità riferibili a Fuentes e Merino (i due medici dopatori ndr)». In particolare, si tratterebbe di procedere contro ciclisti (ma anche non tesserati) non italiani, che, se venissero riconosciuti colpevoli di aver frequentato il centro di Fuentes (in cui si praticava emodoping), si vedrebbero inibiti a gareggiare in Italia. Avremmo, quindi, un bel po' di corridori che non potrebbero disputare Giro d'Italia, Milano-Sanremo, Giro di Lombardia, Tirreno-Adriatico, Mondiali (quest'anno si tengono a Varese) e addirittura Tour de France: la Grande Boucle 2008 infatti ha in previsione un'escursione in Piemonte, a Cuneo. Fin qui, nulla di nuovo, in realtà: si sapeva che Torri stava procedendo, e il ciclismo si accinge a vivere l'ennesima annata tragicomica. Ma la cosa divertente sarebbe se, per una volta, venissero a galla anche le responsabilità di altri sportivi. Si sa (ma non si può dire) che mezzo campionato spagnolo di calcio era assiduo frequentatore di Fuentes. Ma la Guardia Civil spagnola, che ha messo a disposizione degli inquirenti italiani i nomi dei ciclisti coinvolti, si guarda bene dal fare altrettanto per quel che riguarda sport come calcio o tennis. Sono interessi economici superiori a guidare le mosse dei poliziotti iberici?