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Alessandro Austini [email protected] Il procuratore è ...

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Nonostante Spalletti dica che «è più probabile che resti», il rapporto tra il lunatico brasiliano e i giallorossi è sempre più fragile. Colpa di un contratto in scadenza tra un anno e mezzo che nessuna delle due parti vuole rinnovare. O meglio: la Roma ha fatto la sua offerta quasi due mesi fa - 2.5 milioni di euro all'anno più i premi - e non intende modificarla di un centesimo. L'agente del giocatore, quel Gilmar Veloz già «famoso» a Trigoria per la vicenda Emerson, aveva promesso una risposta entro dicembre. Non ha mantenuto la parola e, a questo punto, chissà se lo farà mai. Intanto la società si è messa in moto per trovare un sostituto all'altezza, preferibilmente più continuo e più freddo sotto porta, puntando forte sulla pista-Mutu. E Mancini? Anche lui si guarda attorno e cerca la soluzione migliore, la più conveniente a livello tecnico e soprattutto economico. Comunque lontano da Roma che non lo ama più. Anzi, lo fischia ad ogni occasione. Fosse dipeso da lui, tre anni fa Amantino sarebbe andato alla Juve (partì per Milano di nascosto per parlare con Moggi) e l'estate scorsa aveva detto «sì» ai milioni del Lione. I giallorossi bloccarono tutto, ma solo perché non c'era tempo per trovare un sostituto. Ora a Trigoria sperano che si scateni un'asta e i segnali fanno pensare che i dirigenti saranno accontentati. Da una parte l'Inter continua a lavorare sotto traccia sul giocatore ma prima o poi dovrà farsi vivo con la Roma: stessa tattica usata per Chivu, insomma, che alla fine è stato pagato non poco. Il Lione non molla la presa e presto tornerà all'assalto anche se gli oltre venti milioni offerti alla Sensi ad agosto ora non ci sono più. Considerata la scadenza di contratto che si avvicina e il valore di mercato del brasiliano, la Roma punta ad incassare circa diciotto milioni di euro. Potrebbe spenderli il Liverpool, che Mancini lo segue da tempo, o il Real Madrid, pronto ad inserire nell'affare Robben. Una cifra sicuramente abbordabile anche per il Manchester City del magnate Thaksin Shinawatra, ex primo ministro Thailandese, al quale non mancano sterline e voglia di spenderle. Secondo il «Daily Mail», Eriksson lo starebbe pressando per avere Mancini: otto milioni di euro più il cartellino di Rolando Bianchi l'ipotetica offerta. «Una bufala» secondo il manager del bomber italiano, Tullio Tinti. A Trigoria la pensano allo stesso modo e smentiscono seccamente anche un'altra voce di giornata: l'interessamento per il portiere francese Nicolas Penneteau, in forza al Valenciennes. «La Roma lo sta seguendo» dice il suo manager Mongai: falso. Con Mirante diretto alla Lazio, la ricerca del sostituto di Curci si complica. Barusso ora interessa anche al Siena, ma la Roma vorrebbe girarlo al Monaco. E Galloppa, a metà tra i bianconeri toscani e i giallorossi, sogna di tornare nella Capitale «per giocare insieme a De Rossi».

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