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Tiziano Carmellini [email protected] ...

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I dodici giorni di vacanze voluti dal tecnico gli hanno restituito una squadra quasi al completo. «Rientro normale - attacca il tecnico - i ragazzi sono disponibili e sono convinto di ricreare le giuste condizioni per giocare la prossima partita». Con la consapevolezza che l'Inter è sempre lassù a +7. «La Roma sta facendo quello che doveva fare, un buon campionato. Noi dobbiamo prendere spunto dalla corsa dell'Inter per crearci stimoli superiori, ma non dobbiamo aspettarci nulla e andare avanti così. Voglio migliorare la squadra evitando quei piccoli cali...». L'obiettivo per il 2008 quindi non cambia. «Dare un'ulteriore soddisfazione al nostro grandissimo presidente Franco Sensi. E poi rivedere i nostri tifosi con la gioia negli occhi come quando abbiamo portato la Coppa Italia da Milano». Lo Spalletti-pensiero spazia a 360° sulle rivali, sul campionato e sul futuro della Roma. «La Juve? È una grande squadra. Venendo dalla serie B ha fatto dei passi da gigante. L'ossatura è rimasta la stessa, con giocatori di personalità come Buffon, Nedved e Del Piero». E la sfida di Champions col Real è alle porte. «Sarà una partita alla pari perché le caratteristiche della Roma sono sufficienti per fermare qualsiasi avversario. Loro sanno giocare a calcio con qualità, ma Schuster ha aggiunto equilibrio e sostanza: oggi è una squadra completa». Ma Spalletti ha ritrovato, proprio in coda al 2007, un tale di nome Totti. «Il fatto che abbia chiuso l'anno con una doppietta dimostra come sia in grado di fare la differenza». Anche sul mercato il tecnico non fa misteri. «Io non mi aspetto nulla, ho una buonissima squadra e anche quest'anno lo ha dimostrato, sia nei risultati, che nei comportamenti. C'è un mercato aperto e ci sono varie situazioni: se c'è la possibilità di migliorare qualcosa ne parleremo. Le cessioni? Può capitare di consigliare ad un calciatore che ha giocato poco di andare da un'altra parte dove ci sono più opportunità. Per esempio Curci, che ha bisogno di evidenziare con continuità le sue qualità e non viene agevolato se chiamato in causa una volta ogni tanto. Lui ha bisogno di certezze. Vogliamo Lucio? Non mi risulta vero». Quindi il discorso arriva ai rinnovi contrattuali che al momento sono il vero mercato della Roma. Rinnovi che possono creare qualche «disturbo» all'interno dello spogliatoio. «I giocatori lo devono sapere - continua il tecnico - il calcio è questo qui. Per esempio mi sembra che si dia per scontato che Mancini vada via, ma dal punto mio punto di vista non è così. C'è una trattativa che al cinquanta per cento riguarda l'aspetto tecnico. Io non ho mai sentito dire da Mancini che vuole andare via. Molto più possibile che rimanga». In chiusura in passaggio su Aquilani. «Alberto sta bene ma si trattiene mentalmente, ha paura di farsi male di nuovo». Spalletti lo aspetta, Roma anche.

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