Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Fabrizio Fabbri Se nelle ...

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

74-92 per i capitolini, secondo successo consecutivo in campionato e ritorno al successo lontano dal PalaLottomatica, in un pomeriggio illuminato dal talento assoluto di Allan Ray. Il ragazzino del Bronx, che giovedì scorso nel rovescio europeo contro il Fenerbahce era stato beccato da qualche fischio di disapprovazione che aveva sollevato le giuste rimostranze di Bodiroga, ha risposto da campione di razza. Sul campo ha sciorinato il meglio del suo repertorio balistico (29 punti, 10/17 complessivo con un favoloso 7/13 da 3, sporcato da un paio di errori a giochi chiusi) volendo poi dividere con i compagni le luci della ribalta. «È merito della squadra se sono riuscito ad andare così bene a canestro. Tutti abbiamo lavorato bene. E quando giochiamo insieme le cose riescono facili». Ha ragione Ray. Perché la Virtus ha scacciato le insidie di una sfida sul parquet di una squadra con l'acqua alla gola mostrandosi gruppo granitico. Di questo Repesa, uno che vuole il suo gruppo saldato con legami simili a quelli familiari, deve essere fiero. Solo un piccolo passaggio a vuoto, quando dopo aver toccato, nonostante la zona avversaria, nel secondo quarto il + 18, Roma ha gigioneggiato, specchiandosi nella proprio bellezza, consentendo così a Varese di rientrare fino al 40-46 del 20' Negli spogliatoi il coach-brontolone deve aver alzato la voce perché rientrata sul legno varesino la sua Virtus ha spazzato via la squadra di Bianchini. Non solo Ray quindi nel lieto pomeriggio di Masnago. Molto bene Hawkins, essenziale e sempre più al servizio dei compagni, dominante Lorbek (12 punti e 9 rmbalzi), e pronti alla chiamata gli altri, meglio Giachetti di Ukic in regia e sempre produttivo Gabini, con capitan Tonolli che ha mostrato ancora una volta il suo attaccamento ai colori con minuti di tutta sostanza. Dopo la buferetta di giovedì per riportare serenità serviva una prova così convincente.

Dai blog