Domenico Latagliata Altra ...
Al di là dei numeri e delle statistiche (un poker in Coppa del Mondo, oltre alla già citata Compagnoni, erano riusciti a centrarlo solo Alberto Tomba nella stagione 1991-92 e Pierino Gros tra il '74 e il '75), quello che ancora una volta ha impressionato dell'azzurra è stata la capacità di sciare con la freddezza tipica di chi è pienamente cosciente della propria forza: già in testa al termine della prima manche, la Karbon accusava un paio di decimi di distacco dalla Poutiainen al primo intertempo della seconda: nessun panico, ma la marcia giusta innestata da quel momento in avanti. Una marcia che, seppur su un pendio facile e con una neve morbida che non è la sua prediletta, le ha permesso di guardare ancora una volta tutte le sue avversare dall'alto in basso. Uno spettacolo di prim'ordine, insomma, e la classifica di coppa di specialità che è un inno al suo talento, avendo raggranellato tutti i 400 punti finora a disposizione. Dietro di lei - scricciolo che supera di poco i 160 cm, appassionata di bricolage - la Goergl seconda e la Mancuso terza sono state quasi doppiate (219 e 218). In classifica generale, viceversa, la 27enne di Castelrotto è quinta con 459 punti, a 100 lunghezze dalla leader Nicole Hosp. «Vivo in un sogno, questa è stata la mia vittoria più difficile - ha ammesso alla fine l'azzurra - perché il piano iniziale davvero non mi favoriva». Il futuro le sorride, ma è inutile chiederle di darsi anche alla velocità. «Gigante e slalom sono sufficienti. Sono troppo vecchia per fare velocità. Sono sulla strada giusta per vincere la Coppa di gigante, voglio proseguire su questa strada». Non le scapperà di sicuro.