Simone Pieretti s.pieretti@iltempo.it Anno nuovo, vita ...
Ma l'allenatore di Rimini ci crede ancora, si augura che il rendimento della sua squadra possa avere un'inversione di tendenza. «L'auspicio per il nuovo anno è quello di ritrovare una squadra brillante - dichiara Rossi davanti a taccuini e microfoni - possiamo ancora far bene in campionato e in coppa Italia». Di certo le buone intenzioni non mancano, così come l'ottimismo: «Sono ancora convinto che, con la rosa al completo, la Lazio può arrivare nella parte sinistra della classifica, tra il sesto e l'ottavo posto». Pur assecondando l'ottimismo di Rossi, la squadra difficilmente arriverebbe in Europa. E sarebbe un risultato fallimentare se paragonato al terzo posto ottenuto nella passata stagione. Ancora una volta l'allenatore cercherà di porre rimedio a una gestione societaria inefficiente dal punto di vista sportivo, che ha allontanato la gente dallo stadio soffocando sogni e speranze. «Non essendo più costretti a giocare una volta ogni tre giorni - confida Rossi - i giocatori riusciranno a recuperare quella brillantezza che talvolta è mancata in questa prima parte della stagione». Fin qui l'organico costruito ha dimostrato di non essere all'altezza per affrontare tre competizioni, ma d'ora in avanti le cose potrebbero migliorare sensibilmente. Ora si pensa al mercato, con le squadre più importanti d'Europa pronte ad offrire ponti d'oro a Goran Pandev. «Il problema non sussiste - glissa l'allenatore - Pandev è arrivato a certi livelli grazie alla Lazio e dovrebbe essere riconoscente a chi gli ha dato questa opportunità. Non credo che possa andarsene, anche perchè ha dimostrato a più riprese di voler restare con noi. Fare il mercato comprando giocatori tanto per comprarne, non serve a niente: dietro ad eventuali acquisti ci deve essere una programmazione. Non voglio titolari, ma giocatori in grado di potersi guadagnare il posto da titolare. Ho sempre sostenuto che la Lazio, qualsiasi fossero gli obiettivi, deve avere un progetto che garantisca due giocatori per ruolo, in modo da poter affrontare qualsiasi eventualità, dagli infortuni alle cessioni. In questa ottica ben vengano i giocatori necessari». Il pensiero del tecnico - infine - torna al calcio giocato: «Fare bene in campionato è prioritario, visto la situazione delicata in classifica e le nostre ambizioni. Ora che la squadra tornerà ad allenarsi con continuità, sono certo che sarà brillante come hanno dimostrato le ultime partite del 2007 quando in campo sono entrati giocatori meno impiegati in quel tour de force di impegni ravvicinati. Con questa brillantezza ed il recupero degli infortunati è lecito aspettarsi un buon 2008».