Fabrizio Fabbri Ha classe la ...

Un gradino sopra a tutti, un po' stelle ed un po' gregari, lo spettacolare Lorbek (17 e 8 rimbalzi), poi "corazon" Gabini e quel Ray, giunto a Roma come mangiapalloni e che ha mostrato in una serata difficile al tiro tutta la sua classe piazzando i cinque punti determinanti per l'allungo decisivo. Ma tutti gli schierati hanno dato qualcosa e anche di più. Ed hanno raccolto il premio migliore nel successo sui titolati avversari. Fluido in attacco e presente in difesa, il Real ha piazzato in avvio un 2-10 da ko. La Virtus, per restare a galla, con le polveri bagnate dalla lunga, ha deciso di affidarsi a Lorbek. Che evidentemente quando vede il "blanco" di Madrid si carica a pallettoni. Le sue giocate in post basso, la presenza offensiva si sono trasformate nella zattera cui la squadra di Repesa s'è aggrappata quando sembrava in procinto di affogare. 19-19 al 10' poi almeno otto minuti di difesa eccezionale per provare l'allungo, fermatosi sul 34-27 solo per la poca mira dalla lunga dei suoi esterni (1/8 da 3). La ripresa si è aperta con il Real in ritardo di sole due lunghezze, 34-32. Roma ha accusato la fatica, figlia della panca corta ed all'inizio dell'ultima frazione s'è trovata ad inseguire 49-56. Ma i ragazzi di Repesa hanno risorse nel loro smisurato orgoglio. Stefansson ed ancora Lorbek hanno ridotto. Gabini ha insaccato la tripla del 62-58, replicata da Bullock e da Reyes per il sorpasso 62-63. Nel momento più difficile è stato Ray a mettere dentro il tiro pesante ed i liberi, intervallati da un solo di Reyes (67-64), sporcando poi il disperato tentativo di Bullock. Suggello di Ukic per il trionfo. Ed ora si pensa alla sfida di domenica in campionato contro Montegranaro.