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Domenico Latagliata TORINO Dopo il pareggio la ...

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Doppietta di Recoba, vera bestia nera dei giallorossi. Il Torino batte 3-1 la Roma e ammira per la prima volta in stagione il Chino: finalmente senza la maschera protettiva dopo l'operazione ai denti, l'ex interista ha illuminato la scena dal primo all'ultimo minuto. Un gol di sinistro, uno di destro in contropiede e lo zampino decisivo nella terza rete (dell' ex Comotto) che complica non poco i piani della squadra di Spalletti, detentrice del trofeo ma attesa ora a una mezza impresa per raggiungere i quarti di finale. Dall'altra parte una Roma inguardabile, imbottita di riserve (esordio per il romeno Pit), che sembra aver dimenticato il suo calcio fatto di accelerazioni e giocate di prima: non perdeva da due mesi e mezzo e non vince da tre gare. E, paradossalmente, è riuscita a far peggio di quanto visto domenica scorsa sempre all'Olimpico piemonetese. Un disastro. Il Toro ha in pratica ripreso il discorso dove l'aveva interrotto domenica, sempre contro i giallorossi: quattro giorni fa non era riuscito a segnare complice soprattutto l'egoismo sotto porta della coppia Rosina-Di Michele, ieri la musica è cambiata. Merito in gran parte di Recoba, come si è detto, ma non solo: squadra quadrata e aggressiva, con qualche seconda linea ma non troppe. L'uruguaiano ha illuminato la scena da subito: botta dal limite e Curci battuto. Era un primo tempo tutto Toro, con la Roma rintronata che stava a guardare praticamente fino a metà gara: a quel punto, dopo avere rischiato di prendere la bambola, i giallorossi ringraziavano la volata vincente di Mancini e il buco di Dellafiore. Un altro Toro si sarebbe afflosciato, questo no: in apertura di ripresa Recoba sfruttava un errore di De Rossi e si involava per il 2-1. Poi era Fontana show, fino a quando il Chino accendeva un'altra luce: taglio per Grella, cross e testa vincente di capitan Comotto. Al ritorno, con o senza Totti, servirà un'altra Roma: troppo molli anche ieri sera i giallorossi. I quali, chissà perché, hanno deciso di regalare il primo tempo al Toro, svegliandosi nella ripresa ma non potendo fare a meno di servire quasi su un piatto d'argento ai padroni di casa la più ghiotta delle occasioni per trovare il raddoppio. A quel punto, quasi pungolati nell'orgoglio, Perrotta & Co. hanno preso d'assalto il fortino granata, reclamando anche un paio di rigori (dubbio quello chiesto per un fallo di mano di Bottone) e facendosi infine prendere dai nervi quando Fontana ha tirato giù la saracinesca. Spalletti, non più tardi di domenica sera, aveva avvertito i suoi della necessità di cambiare marcia per provare ad andare a prendere l'Inter in campionato: invito ieri sera non raccolto né dalle prime né dalle seconde linee. E ora servirà un'altra marcia anche per provare a difendere il trofeo vinto l'anno scorso. Sempre che la cosa interessi, ovviamente.

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