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Luca e Laurie

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ultima guerra con la Francia

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Pur discendendo dai galli, Oltralpe soffrono un complesso d'inferiorità di fronte al maschio italiano: e allora fregano quadri, danno capocciate, eleggono presidenti playboy. Mai avrebbero sopportato che la loro sirenetta scappasse con un tritone mediterraneo. Oggi esultano, perché l'amore tra Laurie e Luca è finito in commissariato, o quasi. È successo ieri, agli Europei di Debrecen. La Manaudou è passata - come una qualsiasi perfida squinzia allo struscio del paese - accanto all'area di riscaldamento degli azzurri, e ha tirato l'anello di fidanzamento in direzione di Marin. In faccia se l'è beccato l'incolpevole Filippo Magnini, che poi ha dovuto faticare il giusto per impedire al collega di commettere spropositi: già bastavano le contumelie. Lì le due federazioni sono passate alle carte bollate. «Lui disturba lei», sostengono i transalpini. «Lei provoca lui», ribadiscono gli italiani. Ma non dev'essere semplice incrociarsi, dopo che la ninfa ha mollato il Nostro per il connazionale dorsista Benjamin Stasilius. L'ex l'ha presa male: «Laurie stava già con quello, fa sempre così. Stavolta se l'è scelto brutto». Tiè. A Marin toccava pure smentire la love story con Federica Pellegrini, rivale della Manaudou, e prelibato prodotto autoctono. «Siamo solo amici»: è quel che gli conviene dire, in certi frangenti. Lontani i tempi in cui Laurie vinceva con in testa la cuffia biancorossoeverde, e nella mano la parola «love» dedicata al suo pesce ciulador. Lontane le notti capresi, pronubo Cannavaro, i picci-pocci in apnea e le serenate «anema e core» sotto i Faraglioni. Quel sentimento «oltraggiava» Parigi, che aveva quasi deciso di ripudiarla. Un affare di Stato, lassù. E chissà se in questo naufragio del cuore c'entrano gli 007 dell'Eliseo, l'ispettore Clouseau, Maigret. O, più semplicemente, l'impossibilità di spiegarsi, quando i due amanti vivono con le orecchie immerse nell'acqua.

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