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Fabrizio Fabbri Con la forza della ...

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Roma ha approcciato la partita portandosi appresso l'entusiasmo che il successo sui campioni d'Europa greci le ha regalato. Sono stati Gabini, ormai una sentenza dalla lunga, e Ray ad accendere la santabarbara nel tiro pesante, anche se Udine, sospinta dalle giocate di classe dell'ex Allen, s'è riavvicinata fino all'8-7. L'ingresso di Ukic, ancora fuori dal quintetto di partenza, e soprattutto quella di Fucka hanno sbilanciato l'inerzia dalla parte della truppa di Repesa. L'airone di Kranj ha deliziato con il suo ambidestrismo e'd in cooperazione con Ray ha operato lo strappo. Proprio il ragazzino del Bronx dalla lunetta ha insaccato tre liberi per il +13 (23-10) e una giocata superlativa di Ukic è stata il coronamento di un primo quarto scolastico ed efficace (28-12). Nel secondo mini-tempo però la Virtus ha un po' troppo gigioneggiato. La cosa non è piaciuta a Repesa che ha visto un vantaggio di +19, 36-17 grazie a un incursione di Giachetti, assottigliarsi fino al +11, con la squadra un po' sbadata e troppo certa di aver messo la pratica in archivio. Pancotto ci ha provato allora con la zona, scardinata da un tiro dalla lunga di Ray e a metà gara il vantaggio di Roma s'è fissato sul +13, grazie ad uno spettacolare tap-in di Hawkins sulla sirena. Nel chiuso dello spogliatoio il coach-brontolone deve aver fatto capire bene ai suoi che sarebbe stato il caso mettere la parola fine sulla partita al più presto per preservare energie in vista dell'affascinante sfida di giovedì contro il Real Madrid. I suoi hanno recepito e con una straripante terza frazione, dove Lorbek ha impartito lezioni in post basso e Stefansson s'è iscritto di prepotenza tra i protagonisti. 31-12 il devastante parziale e il resto è stata accademia. Nella quale però la Virtus non ha smesso di macinare gioco, dando la possibilità a Bagnoli di confermare che anche per lui minuti sono ricavabili, in un meccanismo dove tutti sono al servizio del gruppo.

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