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Inter, prove tecniche di fuga

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Il Torino non ha il caschetto da sparring-partner, e infatti reagisce: la fucilata di Rosina al 12' parte da quasi 30 metri e impegna Julio Cesar. Al 14' Euclide Barone lancia da metà campo una bisettrice sul piede di Ventola, che, tenuto in gioco da Materazzi (al rientro dal 1'), tira largo. Ancora peggio fa l'attaccante del Torino al 26', allorquando è Di Michele a mettergli sul destro il pallone dell'1-0, ma Ventolino liscia davanti a JC. L'Inter non è il massimo, e - assente Samuel - concede qualcosa di troppo in difesa: al 35' Comotto crossa da destra ma la prende così male che per poco il pallonetto che ne esce non beffa il portiere nerazzurro. Tra i padroni di casa, che con Cruz avevano quasi reclamato due rigori (contrasti con Natali e poi Di Loreto), ci si deve mettere Zlatan per conquistare il penalty. Lo svedese scende impetuoso al 37', scambia con Cruz in area, e quando sta per concludere, Comotto in scivolata gli stoppa la palla col tacco. Ibra va giù, una mezza ancata c'è, il rigore non tanto. Saccani però fischia, tra le proteste granata, e lo stesso fuoriclasse svedese va a battere, radente: Sereni ci arriva ma non blocca, e il suo rammarico è l'epitaffio sul pomeriggio torinista. Nell'intervallo Mancini decide di cambiare e lancia ancora Jiménez (fuori un Cesar intermittente); Novellino invece lascia la squadra invariata, e mal gliene incoglie. Infatti l'Inter attiva lo «schiacciasassi mode» e tra il 5' e il 7' ne fa due: Chivu scende sul centrosinistra e crossa in maniera succulenta. Dellafiore, ricordandosi improvvisamente di non aver schiacciato il pisolino pomeridiano, ovvia, e si addormenta mentre Cruz indisturbato incorna sul primo palo. Passano due minuti e Jiménez va in percussione, Paolo Zanetti (forse ostacolato da Cruz) e Barone si impicciano e gli lasciano la palla; il cileno fa un altro passo e, da destra, tira una bordata a incrociare sul palo lontano, imprendibile per Sereni. Sul 3-0 si apre quello che nel basket Nba viene chiamato «garbage time»: a risultato acquisito, entrano le seconde linee (Pelè di qua, Grella, Stellone e soprattutto il grande ex Recoba di là). Il Chino, finalmente uscito dalla naftalina, fa un paio di bei cross (Natali inzucca sulla traversa, su Di Michele è pronto JC), ma la montagna è ormai troppo alta da scalare; e anzi, l'Inter segna ancora: al 30' lo schema dice corner da destra-sponda di testa di Burdisso-incornata vincente di Cordoba. 4-0 e tutti a casa.

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