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Milan a caccia di gloria in Giappone

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I rossoneri, così come gli argentini del Boca Juniors campioni in carica nella coppa Libertadores, entreranno in scena direttamente nelle semifinali ma la sfida per il titolo sembra già scritta. Se da un lato le due edizioni del torneo hanno visto una finale Europa-Sudamerica, come accadeva già con la Intercontinentale, dall'altro Milan e Boca appaiono di gran lunga superiori alle altre contendenti, ovvero Sepahan (Iran), Urawa Red Diamonds (Giappone), Pachuca (Messico), Waitakere United (Nuova Zelanda) ed Etoile Sportive du Sahel (Tunisia). Domani il torneo prenderà il via con il primo turno che vedrà il Waitakere, club fondato nel 2004 e guidato dal capitano della Nuova Zelanda Danny Hay, sfidare i vice campioni d'Asia del Sepahan, che si affidano alla loro stella, il centrocampista Maharram Navidkia, capitano dell'Iran che nel 2002 vinse l'oro ai Giochi Asiatici. La vincente approderà ai quarti dove troverà ad attenderla gli Urawa Red Diamonds, vincitori della Champions League Asiatica alla loro prima esperienza e che sperano di trovare nel tifo di casa un'arma in più per tentare l'impresa. La formazione che uscirà dal quarto tra gli Urawa e la vincente di Waitakere-Sepahan, infatti, se la vedrà proprio con il Milan. Ricardo Kakà, appena sbarcato in Giappone, ha già le idee chiare sul Mondiale per club che il Milan si appresta a giocare. La rivincita col Boca è attesa da tutti e il brasiliano non fa eccezione. «Finale contro Pachuca o Boca? Giocare con gli argentini sarebbe il massimo, visto che abbiamo perso contro di loro tre anni fa. E poi la finale di Intercontinentale è sempre una questione tra squadre europee e sudamericane, non sarebbe male».

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