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Mea culpa Mancini: grazie Spalletti

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Mercoledì sera dopo la partita, nel solito ristorante, si è gustato le riprese televisive dei gol e poi a nanna, presto. Ieri, dopo il riposo pomeridiano a seguito del defatigante a Trigoria un giretto al Torrino, un caffè al bar con gli amici della piazzetta e 4 chiacchiere. E' la normalità, direbbe Spalletti. In leggero rialzo le quotazioni di Mancini. Col Cagliari si è rivisto in qualche sprazzo ubriacante dei suoi, come la traversa scheggiata. Oggi esce una sua lunga intervista sul mensile giallorosso «La Roma», dove Mancini ringrazia Spalletti «per avermi fatto maturare come uomo, oltre che come calciatore. Mi sostituisce sempre? E io quando esco faccio quelle espressioni perchè vorrei restare in campo per dare tutto, non per fare polemica». Chiaro no? «La società - prosegue Mancini - ci dà la tranquillità giusta per fare bene, ora è più solida. Noi dello spogliatoio siamo uniti e qualitativamente ottimi». Stabile Doni, in calo Juan, sospeso Cicinho. Intanto Panucci ieri, ai microfoni di Sky, ha analizzato il momento della squadra. «Siamo migliorati rispetto all'anno scorso, il mister cambia sempre due-tre giocatori alla volta, la squadra è cresciuta mentalmente così come anche i nuovi acquisti ci stanno dando una grande mano». L'Inter è lì a tre passi, Panucci lo sa. «L'anno scorso non c'è stata lotta, quest'anno dovremo avere più continuità nei risultati per fare il salto di qualità, sperando in qualche passo falso dell'Inter. Il nostro difetto? A volte siamo anche più belli di loro, però loro hanno concretezza, anche quando non giocano bene. Noi quando non giochiamo bene, paghiamo». E infine sull'attacco. «Ieri (mercoledì, ndr) siamo stati molto equilibrati. Possiamo giocare anche con tre-quattro attaccanti. Vucinic è un talento, diventerà uno dei più grandi attaccanti al mondo».

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