Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Un mercoledì per ...
Hai visto mai che ci scappa pure un favore dei «cugini» ai giallorossi? Spalletti definisce la partita di stasera «un'occasione per portare avanti la sfida scudetto. La Lazio? Sta attraversando un momento difficile ma ci sta che faccia risultato contro l'Inter». La Roma, però, dovrà dimenticare in fretta le paure dell'ultimo quarto d'ora contro un Udinese dimezzato e affrontare con la «testa giusta» il Cagliari. «La classifica impone ai sardi di vincere - avverte il tecnico - e dobbiamo aspettarci una squadra "tosta" che non verrà qui per pareggiare». I dubbi di formazione ruotano attorno alla presenza tra i titolari di Totti. Il capitano sta bene, si allena ormai senza problemi e si è auto-candidato ad una maglia. «È probabile che possa giocare uno spezzone di partita - dice Spalletti - e mi fa piacere re-introdurlo così nella squadra». Sembra l'ammissione che partirà dalla panchina, ma il tecnico si sarebbe poi convinto a farlo partire dall'inizio. Insieme a Vucinic? Probabile. «Mirko può giocare benissimo anche da esterno oppure da punta, con Francesco trequartista». In entrambi i casi ci rimette Mancini rischia seriamente di tornare in panchina. A proposito del brasiliano e non solo, Spalletti lancia un messaggio chiaro alla società. «Lo dico subito: a gennaio non voglio nessuno e non voglio che sia dato via nessuno, a me la Roma sta bene così. Mancini? Deve confrontarsi con la società sul rinnovo, ma questo non mi riguarda. In campo può dare di più e dovrebbero aiutarlo maggiormente anche i compagni». Giuly è affaticato: possibile l'inserimento di Brighi al fianco di De Rossi, con Pizarro avanzato. Perrotta è ai box insieme a Cassetti, Aquilani e Andreolli. In difesa Juan potrebbe avere un turno di riposo, probabile il rientro di Ferrari. Altro dubbio: Panucci o Cicinho a destra? A fine gara la Roma imiterà la Fiorentina e metterà in pratica il cosiddetto «terzo tempo» che sarà obbligatorio da gennaio. «Da questi comportamenti c'è da prendere molto anche se sarebbe meglio se fossero spontanei e non imposti». Come quando lo stesso Spalletti strinse la mano ai giocatori del Catania dopo il 7-0. Peccato che gli diedero dell'anti-sportivo...