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Marco Grassi A volte si ha ...

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La trovata della società viola (impegnata in una campagna in favore del fair play) è abbastanza semplice: a fine partita, i giocatori di casa si sono posti all'ingresso del tunnel che porta agli spogliatoi per stringere la mano agli avversari dell'Inter (cosa rilevante, visto che gli ospiti hanno vinto), onorandoli come si converrebbe in una società civile, e come da sempre avviene nel rugby. Di colpo, l'evento (ribattezzato come «terzo tempo», anche se nel rugby questa definizione è riferita a qualcosa d'altro) è finito su tutte le prime pagine dei giornali; così come è rimbalzata la notizia che la Lega Calcio, covo di evidenti cuor di leone, aveva titubato prima di dare la sua benedizione all'iniziativa. Però Matarrese e soci, una volta preso atto della lusinghiera risposta venuta da media e pubblico, si sono affrettati a mettere il cappello sull'idea: e così il 13 dicembre, nella prossima assemblea, sarà lanciata la proposta di estendere le beau geste su tutti i campi a partire da gennaio 2008. Una proposta che - ci travestiamo da Mago Otelma - sarà suffragata da un coro di adesioni, stando almeno alle prime reazioni. Tommaso Ghirardi, presidente del Parma, fa direttamente riferimento al rugby: «Tutto ciò che è positivo può essere istituzionalizzato. Il rugby offre esempi di sportività che a noi mancano. Sarebbe costruttivo prendere spunto da quelle discipline che hanno valori sportivi superiori ai nostri». E già l'ammissione di aver qualcosa da imparare da altri sport è importante. Adriano Galliani partecipa al coro: «È un'idea che mi piace sicuramente»; mentre Cobolli Gigli, presidente della Juventus, difende la Lega: «Il "terzo tempo" è un bel gesto e da parte della Lega non c'è stato nessun atteggiamento rigido: credo ci sia stato solo un ritardo di comunicazione». L'importante è recuperare il tempo perso. Ma le esternazioni non finiscono qui: «È stato un gesto meraviglioso, il "terzo tempo" va assolutamente apprezzato e lo metteremo in pratica contro la Roma», dice Aldo Spinelli, presidente del Livorno; e Francesco Totti fa eco: «Mercoledì col Cagliari abbiamo già un'opportunità per portare avanti questa politica. Il calcio deve cambiare in questo senso. In campo siamo nemici sportivi, ma a fine gara bisogna darsi la mano». Sarà che Natale è vicino, ma a leggere certe cose par di sognare: speriamo di non essere svegliati troppo bruscamente.

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