Federico Lo Giudice [email protected] Trecentotre ...
Doveva e poteva essere una giornata di festa. Una domenica in cui la gara calcistica tra Catania e Palermo sarebbe dovuta essere quella della rinascita, ma anche del ricordo. L'occasione per cancellare definitivamente quella tragica serata del 2 febbraio. Ma putroppo non sarà così. Al Massiminio, infatti, questo pomeriggio mancheranno sia i sostenitori rosanero che la signora Marisa Grasso, la vedova di Filippo Raciti. I primi «bloccati» dall'Osservatorio del Viminale, per motivi di sicurezza. La seconda dall'indifferenza della sua città (Catania) e dalle parole dell'amministratore delegato della società etnea Pietro Lo Monaco. Due assenze pesanti. Ma se la prima è giustificabile, la seconda lascia, almeno negli sportivi, un pizzico di amaro in bocca. «Non andrò allo stadio - aveva dichiarato qualche giorno fa la vedova Raciti - per non subire altro dolore e perchè Catania non ha rispettato la memoria di mio marito non intitolandogli lo stadio come meritava». La Grasso aveva anche prospettato l'ipotesi di vietare il derby «non ai tifosi del Palermo, ma a quelli rossazzurri per una questione di giustizia: la soluzione equa sarebbe stata quindi di farlo giocare a porte chiuse». Dichiarazioni dure alle quali ha risposto, senza giri di parole l'ad etneo Lo Monaco. «Mi sembra che la signora Grasso abbia un presenzialismo eccessivamente marcato. Farebbe bene a parlare di meno». Così la domenica che poteva, come dichiarato dal presidente del Catania Pulvirenti, «rimettere in carreggiata» l'immagine della Trinacria e di Catania in particolare ha perso due dei tre protagonsiti. Anzi, tutti e tre. Perchè anche i sostenitori rossazzurri, pur presenti al Massimino, non tiferanno durante il match. Niente cori e striscioni in curva Nord, cuore della tifoseria rossazzurra, in segno di protesta per il mancato riconoscimento della loro buona condotta in questa prima fase della stagione. Così per la prima volta nella storia di un derby il vero protagonista sarà il silenzio. Un quiete che toglierà moltissimo al derby non solo sotto l'aspetto coreografico, ma soprattutto da quello emotivo. Oggi, purtroppo, sarà così. L'unica nota positiva della giornata la presenza sugli spalti, nel settore ospiti, degli studenti delle scuole del quartiere Librino, uno dei più poveri della città, e dei bambini delle scuole calcio.