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dall'inviato Tiziano Carmellini ...

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Lo scenario è identico a quello di tre anni fa, non c'è la neve ma per oggi gli esperti del meteo l'hanno promessa. Per il gelido Olimpiyskiy è l'ultima partita: domani verrà demolito per far spazio al nuovi impianto in vista degli Europei 2012. A Spalletti mancano i «soliti» quattro titolari. Ma anche così l'impresa non appare impossibile, visto che la Dinamo Kiev ha perso le ultime nove gare di Champions e viaggia irrimediabilmente a quota zero. La notizia negativa è che l'ultimo successo degli ucraini in Champions, risale proprio al quel 23 novembre del 2004 contro la Roma. E Spalletti, che di calcio nella vita ne ha masticato molto, avverte i suoi proprio di questo: pur non mascherando la voglia, o forse la necessità, di chiudere il discorso questa sera. «Noi giochiamo per qualificarci, loro con la testa sgombra e senza nessuna pressione. E quando incontri una squadra così, con questo blasone e davanti al suo pubblico, le cose si complicano. Noi comunque siamo qui per fare la nostra gara e provare a chiudere il discorso, perché poi giocare l'ultima in casa col Manchester può diventare pericoloso». Sulle assenze nessun alibi ai suoi. «Anche a Genova eravamo senza cinque titolari, ma abbiamo giocato una buona gara. Per avere ambizioni importanti la squadra deve saper sopperire a mancanze di questo tipo. Taddei? Lo valuteremo in queste ore, l'ho portato fiducioso di poterlo utilizzare». Ma i dubbi di Spalletti non si esauriscono col brasiliano. Juan, Brighi e Ferrari non hanno ancora smaltito del tutto i rispettivi problemi e ieri hanno svolto solo un lavoro leggero. L'ipotesi più credibile al momento è quella di vedere in campo la stessa squadra di Genova con qualche piccolo «ritocco»: forse dentro Giuly o Cicinho in difesa. Spalletti s'è poi voluto togliere un sassolino dalla scarpa sul discorso dei medici e la polemica innescata dal medico della nazionale. «Non lo so cosa è successo con Mancini, so che sono stato tirato in ballo io, e questo non le accetto. Non si dica che vado contro la tutela dei giocatori. Si è detto che Taddei era recuperato da tempo, lui mi ha detto che non era tranquillo e l'ho lasciato ancora fuori. Se si va a vedere i programmi, ho dato un giorno libero in più dopo la nazionale. Perrotta lo lascio fuori per precauzione». Chiusura con gaffe per il tecnico giallorosso che risponde «scherzando» alla domanda di una cronista ucraina sull'impossibilità degli italiani di rinunciare alla pasta. «A quella sì - replica col ghigno il tecnico giallorosso - a qualcos'altro no... E voi qui ci potreste accontentare non poco» dice riferendosi al fascino delle donne ucraine.

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