La tenacia con la quale Antonio ...

È fin troppo evidente che le difficoltà per una valutazione unitaria dei problemi è dovuta alla impossibile omogeneità di club che hanno problemi e situazioni completamente diversi. Il diabolico ed ineliminabile meccanismo delle promozioni e retrocessioni determina continui spostamenti di fronte. Non è un caso che nella votazione di giovedì scorso 21 club su 22 di serie B si siano schierati dalla stessa parte ed è superfluo segnalare che l'unico voto favorevole a Matarrese sia stato quello del Bari. La serie B ritiene - a mio parere a torto - di avere diritto ad una fetta della torta televisiva o comunque di un contributo sostitutivo che non trova giustificazione sul piano economico e commerciale. Non credo sia colpa di Matarrese se la serie B, orfana di Juventus, Napoli e Genoa, non riesce a spuntare un contratto televisivo. I soli costi di produzione delle 11 partite settimanali non saranno mai compensati dagli introiti. Non lo sarebbero nemmeno quelli di una buona parte degli incontri della serie A se non trovassero compensazione in un calderone che comprende anche le partite di maggiore interesse. Più significativa ovviamente è la spaccatura che si è determinata tra i club di serie A. In primo luogo è sorprendente ed ingiustificabile che due società (Fiorentina e Reggina) non siano state presenti ad un'Assemblea molto importante. I grandi club, comprese Roma e Lazio, si sono schierati dalla parte di Matarrese, che li ha sostenuti nella battaglia per limitare i danni nella nuova ed illusoria ripartizione dei diritti televisivi. Zamparini, storico avversario di Matarrese, si è trascinato dietro, nella battaglia contro le grandi, Napoli, Sampdoria, Cagliari, Atalanta e Siena mentre non è riuscito a convincere quelle società che pure avrebbero avuto buoni motivi per schierarsi all'opposizione (Catania, Empoli, Livorno, Torino e Udinese). Ci sono rapporti, personali o di convenienza, che impongono certe decisioni non sempre in linea con gli interessi del club. Il problema di fondo è che in questa ed altre situazioni si avverte la necessità, al vertice della Lega, di un personaggio che unisca competenza, personalità e neutralità. Matarrese, che personalmente mi è simpatico, ha una storia troppo lunga per non essere contaminato da rapporti personali che gli impediscono una direzione convincente.