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Spalletti e gli infortuni «È solo una casualità»

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Lo scollamento con lo staff medico resta evidente, e lui in conferenza ci va a far da parafulmine. «Non esiste nessun caso infortuni» dichiara incalzato dalle domande, «ma certe cose chiedetele a Brozzi, è lui il medico. Troppi allenamenti? Non facciamo una doppia seduta da un anno». Su Totti è lapidario. «Non c'è nessun mistero. Il mistero per noi è quello di non poter usufruire del calciatore che ha più qualità di tutti. E poi forse ho sbagliato io a tenerlo in campo tutti quei minuti contro lo Sporting, potessi tornare indietro lo toglierei prima. Domani (oggi,ndr) farà degli accertamenti e poi vedremo se riuscirà ad essere presente a Kiev». E come se non bastasse, ci si mette anche Donadoni. Perrotta gioca in nazionale, ma la pubalgia torna a non dargli tregua. «Noi teniamo molto alla nazionale. È stata una strategia di lavoro del ct e non voglio entrarci. È chiaro però che da questa situazione abbiamo avuto qualche penalità (anche De Rossi è acciaccato, ndr). Curci è tornato con un ematoma sul fianco». Lo dice a denti stretti. Senza contare che Doni e Juan non sono al meglio, alle prese col jet lag. «Sono tornati, partono con noi, ma ci devo ancora parlare. Taddei? Ieri gli avevamo fatto saltare l'allenamento a scopo preventivo poi questa mattina lo ha disputato quasi tutto, però non è tranquillo. È bene quindi portare gente convinta di quello che può fare». E il Genoa? «Gasperini è un grande tecnico, ha dato grande personalità alla squadra. Il Genoa sa mantenere rimi altissimi. Ma noi abbiamo nel mirino obiettivi importanti e se vogliamo dimostrare qualcosa dobbiamo andare lì a fare risultato».

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