Alessandro Austini a.austini@iltempo.it La Roma è ...
Il capitano era pronto a rientrare: ieri ha iniziato l'allenamento coi compagni, le «sensazioni» erano buone ma, come ti sbagli, è arrivato l'ultimo scherzetto della sorte. Calciando un pallone da fermo il piede destro, quello che sembrava finalmente guarito, si è impiantato nel terreno. Paura, rabbia, dolore. Dopo neanche quindici minuti in campo Totti è dovuto tornare nella stanza che ha visto più spesso negli ultimi mesi: quella della fisioterapia. La diagnosi parla di «trauma contusivo al collo del piede destro» ma a Trigoria si teme che i legamenti si siano nuovamente infiammati. In quel caso, addio Genova e Kiev. Visto che quando c'è di mezzo Totti le versioni diverse dei fatti si sprecano, il suo preparatore personale Vito Scala ha voluto raccontare l'accaduto e spazzare il nuovo alone di mistero. «Francesco si stava allenando coi compagni, ha calciato il pallone prendendo anche il terreno e ha avvertito un forte dolore al collo interno del piede destro. Ma non è una distorsione». Una maledetta casualità, insomma. L'infortunio precedente non c'entra. «Dopo lo scontro con Liedson - spiega ancora Scala - Totti ha avuto due versamenti: uno osseo e uno sulla parte legamentosa dell'avanpiede. Sono state utilizzate le stesse metodiche che si utilizzano per le fratture, anche se di frattura non si è trattato. In più, da sei-sette giorni ha accusato una bronchite che non gli consente di respirare bene. Comunque domani (oggi, ndr) se il nuovo dolore sarà scomparso riproverà ad allenarsi, altrimenti lavoreremo per Kiev». Spalletti trema e aspetta di sapere se i legamenti sono coinvolti. «Francesco è sfortunato in questo periodo - dice il tecnico, intervenuto all'inaugurazione di un negozio all'Outlet di Castel Romano - è ovvio che siamo in ansia per le sue condizioni». Totti o meno, la Roma domani dovrà rinunciare ad altri cinque titolari. Aquilani non è pronto e resterà a casa, Taddei sta meglio ma andrà in panchina. Poi ci sono i «danni» delle nazionali. Juan e Doni tornano a Roma oggi alle 12 e Spalletti parlerà con loro prima di decidere se portarli in Liguria: difficile vederli in campo. Tocca a Curci e Ferrari e al centro della difesa si rivede anche Mexes: negativo il responso della risonanza magnetica alla testa di ieri. Cassetti agirà a sinistra, ballottaggio Panucci-Cicinho sull'altra fascia. Perrotta e De Rossi sono rientrati acciaccati da Modena: il primo soffre ancora per la pubalgia e l'allenatore ha deciso di lasciarlo fermo per due giorni e tentare il recupero in vista di Kiev. De Rossi ha subito un colpo al ginocchio sinistro ma non preoccupa. Anche Pizarro non sta benissimo e, tanto per non farsi mancare nulla, Giuly sta smaltendo un'influenza. Il francese è il candidato a sostituire Perrotta, con Mancini a destra e Tonetto avanzato a sinistra. Ipotesi bis: Pizarro sulla trequarti e Brighi centrale. È emergenza totale, ma Spalletti chiede ai suoi uno sforzo. «Ora serve ancor di più professionalità: ci vorrà attenzione e disponibilità alla fatica». Ma basterà?