MILANO Niente 0-3 a tavolino perchè Atalanta-Milan, ...
Questo il passaggio cruciale delle motivazioni del giudice sportivo che ha ordinato la ripetizione della partita, a porte chiuse, e ha sigillato la curva fino al 31 marzo prossimo. Nel suo lungo riepilogo degli avvenimenti dello scorso 11 novembre a Bergamo, prima e durante la partita, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha ordinato cronologicamente gli incidenti. In linea di fatto il giudice sportivo ha ritenuto rilevante una serie di considerazioni: l'atmosfera di «particolare tensione emotiva» per l'uccisione, poche ore prima, di un tifoso laziale, l'aggressione da parte di «un gruppo di delinquenti» alle forze dell'ordine col pretesto di motivi «non direttamente correlati alla gara da disputarsi». Gli ultras contestavano infatti le decisioni «adottate dalle Istituzioni circa lo svolgimento della giornata di campionato». La stangata è arrivata puntuale, persino più dura del previsto. Ma l'Atalanta non si straccia le vesti per la squalifica della curva Nord fino al 31 marzo 2008. Il presidente atalantino Ivan Ruggeri - che con un gesto di grande coraggio si era detto pronto a chiuderla lui stesso quella curva, adesso accoglie il verdetto con amarezza, ma anche con grande compostezza: «Non faremo nessun ricorso - annuncia subito -. Accettiamo le decisioni del giudice sportivo per quelle che sono». La società nerazzurra, così come la città, è disposta a ingoiare una medicina amara per curare il male. Per isolare i violenti. La sottoscrive anche il sindaco di Bergamo, Roberto Bruni. «Mi sembra una decisione equilibrata e selettiva - dice - che distingue le responsabilità della società, rispetto a quelle di chi ha provocato la sospensione della partita». «Ringrazio quelli che ci hanno messo in questa situazione - aggiunge Ruggeri con amarezza - mi auguro si rendano conto dei danni enormi che hanno provocato alla società. Forse non mi aspettavo una sanzione così forte, ma del resto quello che è successo ha fatto il giro del mondo, non possiamo certamente chiudere gli occhi». Tutta la curva paga la follia di pochi, anche Ruggeri ne è consapevole: «Di questo si è parlato fin troppo. Sappiamo bene che la curva è composta da seimila tifosi, e la feccia è una parte minima: sono pochi, pochissimi. Ma purtroppo in questo momento viene penalizzato anche chi è buono. Pagano tutti, società compresa». L'allenatore Gigi Del Neri si è limitato a un breve commento: «Parte della curva ha fatto quello che ha fatto, parte no - osserva l'allenatore -. Ma il fatto è successo lì, dunque è giusto che paghi la curva». Sul fatto che adesso saranno gli altri settori dello stadio a dover sostenere la squadra, Del Neri sottolinea: «Il resto dello stadio si è fatto sentire anche contro il Milan, e farà la sua parte anche nelle prossime partite, aspettando il ritorno della curva il 31 marzo». Intanto Zampagna è stato messo fuori rosa per motivi disciplinari.