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Abete: a lungo con Donadoni

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«La Figc crede nella persona e nel tecnico - ha detto il presidente federale a Gr Parlamento - non è corretto prendere in esame ora un'eventuale questione del rinnovo del contratto». Abete ha riconosciuto al ct azzurro il merito di «aver preso una nazionale campione del mondo sapendo di aver sulle spalle l'eredità di Lippi, di aver creduto nel gruppo, di aver perseverato nel suo stile misurato». «Ora a quest'Italia non manca nulla per l'Europeo», la certezza espressa, anche in assenza di grandi del passato. «Del Piero, io lo considero un giocatore della nazionale - ha detto Abete - il suo ciclo era stato dato per finito già molti anni fa. Donadoni ha detto chiaramente che è tra i candidati». Il ct non ha mai pensato ad un licenziamento. «Lippi al posto mio? Quando lo leggevo a volte sorridevo, ma comunque rientra nella logica delle cose - spoega Donadoni - io non potevo far altro che lavorare». L'allenatore è tornato anche a parlare degli addii di Nesta e Totti alla Nazionale. «Chi fa una scelta del genere - dice il ct a Radio Radio tv - la fa con grande dolore, ma bisogna rispettarla. Tutto quello che era possibile fare è stato fatto». Ieri sera il raduno degli azzurri a Milanello per prepare la gara con le Far Oer. Il ct darà spazio a quelli che non hanno giocato in Scozia.

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