Giorgio Cerbai Santa subito, è un po' quello che ...

La lista dei riconoscimenti è lunga, ancorché abbia una breve vita, dopo i premi "Auto più bella del mondo" ed "Euro Car Body", si è aggiudicata anche il prestigioso riconoscimento Auto dell'anno 2008. L'ufficializzazione dopo il voto dei 58 giornalisti, in rappresentanza di testate di settore provenienti da 22 nazioni diverse, che fanno parte della giuria di Car of the year è attesa per oggi, ma è ormai poco più che una formalità. La Nuova 500 è stata scelta fra 33 concorrenti e altre sei finaliste: Ford Mondeo, Kia Ceèd, Mazda2, Mercedes C-Class, Nissan Qashqai e Peugeot 308. Vittoria scontata? Forse si, nessuna di queste aveva il carisma della storia alle spalle, c'è poco da fare. Cinquanta anni e non sentirli, tanti ne sono passati dall'indimenticabile "cinquino" alla nuova 500. Tante generazioni a confronto ma la storia non sembra cambiata, ora come allora, il cinquino detta legge anche tra gli illustri giurati del prestigioso premio. Per Fiat non è la prima volta (sono dodici le vittorie tra i vari marchi del gruppo), ma è certo che questa ha un sapore diverso. Lo ha vinto un'auto che è una riedizione in chiave moderna, peraltro ben riuscita, di un pezzo di vita importante della Casa torinese. Per di più in un segmento, quello delle piccole, dove Fiat ha sempre insegnato agli altri come dovevano essere gli stilemi classici da seguire. Con i suoi modelli, hanno viaggiato intere generazioni di automobilisti, quindi non stupisca più del dovuto il colossale investimento fatto per il lancio della 500. Non erano le Olimpiadi in chiave Fiat, ma un intelligente investimento atto a portare frutti ben più importanti. E viste le indubbie doti tecniche, la qualità e la sicurezza dell'auto, quindi non solo stilistiche, riconosciute ora dai giurati dell'importante premio, era un po' un successo annunciato. Ed il consenso del pubblico è oltre le più rosee previsioni (con gli ordini siamo arrivati a quota 100 mila in 4 mesi), tanto che si è deciso di ampliare lo stabilimento polacco di Tychy, per aumentare la produzione dell'auto. Alla fine poi, è questo che conta, vendere sempre di più, vincere sul mercato con un progetto vincente, perchè la storia, da sempre, la fanno i vincitori.