Fabrizio Fabbri Indisponente per ...
Ma per poter pensare di spodestare i toscani, quando i giochi conteranno, servirà una squadra capace di entrare in partita fin dall'affaccio sul parquet. Cosa che Roma non ha fatto al Dutch Forum. Vedere Bulleri, uno che alla Virtus ha fatto sempre male, seduto a bordo campo con una caviglia dolente, deve aver fatto scattare nella testa dei capitolini la sordida molla della presunzione. Per 10' Roma ha giochicchiato chiudendo sulla parità, 18-18, il primo minitempo. Ma l'AJ, che Caja aveva certamente caricato a pallettoni nella sua voglia di rivincita sulla Capitale, ha mostrato un grande carattere. Watson ha fatto il vuoto sotto le plance, dando un bella ripassatina ad un imbambolato Lorbek, e l'AJ, saltando sagacemente la trappola della zone-press, ha allungato. 43-35 al 20', e addirittura un -11 (53-42), che ha fatto sbandare paurosamente Roma, rimasta a galla solo per la precisione di Stefansson e la voglia del ritrovato Hawkins. Repesa, nel momento più difficile, ha deciso di giocare a suo modo sul tavolo verde. Nessun bluff, ma un rilancio con Ray spostato in regia, Ukic era in panca per problemi di falli, accanto a Hawkins e Stefansson. Milano, con Watson limitato da un colpo al naso, ha provato ad aggrapparsi al talento di Gallinari. Ma la Virtus ha, in soli 10', macinato più gioco che nel resto della contesa. La difesa s'è stretta a tenaglia collezionando recuperi e in attacco tutti hanno contribuito al parzialone (1-13) che con le triple di Stefansson e Gabini e un gioco di prestigio di Ray ha fatto segnare il 61-66. Roma s'è impossessata della gara e non l'ha più mollata. Il colpo del ko l'ha inferto Ukic che, con un gioco da tre punti, ha mostrato a Caja quanto i giudizi espressi all'Europeo sul play croato fossero fallaci. Mercoledì c'è Belgrado in Eurolega, ma domenica prossima si tornerà in Lombardia per sfidare Cantù.