Paolo Dani FIRENZE L'Italia che sabato scenderà in ...

«Un gesto di rispetto, anche se sappiamo che sarà inutile se non cambierà qualcosa», ha sottolineato Gigi Riva. Il cordoglio di tutta la squadra è stato intanto espresso da Fabio Cannavaro, il capitano, che ha anche riferito come gli azzurri, quelli di Berlino e i nuovi arrivati, stiano provando a preparare la settimana più dura della gestione Donadoni. E non solo per le difficoltà del campo. «Come prima del Mondiale, ci ritroviamo qui con una situazione dura da affrontare, anche se contesto e motivi sono molto diversi: ecco, nel 2006 dimostrammo di esser bravi a isolarci, a fare gruppo, insomma a lasciar fuori da questi cancelli tutto quel che stava succedendo. Ora dobbiamo far qualcosa di simile», ha detto da Coverciano il numero 5 azzurro. Oggi come allora, serve in campo compostezza, stile, ma anche reazione caratteriale. «La Scozia - ha aggiunto Cannavaro - è la vera sorpresa di queste qualificazioni, soprattutto perchè nessuno immaginava che avrebbe battuto due volte la Francia vicecampione del mondo. A Glasgow l'ambiente sarà sportivo ma caldissimo, noi siamo abituati a partite del genere: possiamo vincere in casa della Scozia». C'è in queste ore un compattamento interno alla squadra, ed è solo l'ultimo passo di un processo che dalle prime diffidenze ha portato il successore di Lippi e la nazionale campione ad esser sempre più vicini. Non è solo l'innesto decisivo di giocatori come Di Natale, o il rispetto ferreo della regola del merito: semplicemente, giorno dopo giorno rispetto e sintonia tra Donadoni e azzurri sono cresciuti. Così in vista di sabato probabilmente il ct potrà contare ancora sulla duttilità di giocatori ai quali ha chiesto di giocare sempre con moduli diversi. Per Glasgow, solo oggi qualche prova di disposizione tattica: gli schemi nell'allenamento a porte chiuse hanno mostrato al momento una predilezione per il 4-3-2-1. Apparentemente è schema meno coperto dell'alternativa, il 4-1-4-1, ma gli uomini sono gli stessi. Oggi Donadoni ha provato Quagliarella e Iaquinta sugli esterni offensivi, nei ruoli che saranno di certo per Camoranesi e Di Natale. L'unica variante sarà determinata dalla scelta tra Ambrosini (e allora sarebbe 4-3-2-1) o De Rossi (4-1-4-1): paradossalmente, la presenza del primo a sinistra garantirebbe maggior copertura sulla fascia. Intanto con i suoi 23 anni, dopo una fedele militanza nell'Under 21, Raffaele Palladino si tuffa nella nuova avventura con entusiasmo, senza al momento grosse aspettative ma deciso a ritagliarsi in futuro uno spazio importante, come sta facendo anche nella Juventus. «L'azzurro dei grandi è bello, una felicità unica che mi ripaga dei tanti sacrifici fatti - racconta l'attaccante - Non sono qui per mettere in difficoltà l'allenatore essendo l'ultimo arrivato. Come sempre mi impegnerò e quel che verrà sarà ben accetto».