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L'incapacità di gestire certe vicende

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[...]civile vicende che forse non appartengono completamente allo sport ed al calcio ma che trovano proprio nell'esagerato interesse attorno al calcio un clima che impedisce qualsiasi serena valutazione. Sostenevo che se una partita aveva bisogno, per svolgersi, di una cornice di oltre cento agenti non si sarebbe dovuta disputare. Purtroppo, in drammatica successione, si sono verificate delle situazioni che - tutte insieme - hanno confermato la complessiva inadeguatezza di un ambiente avvelenato a vivere civilmente una semplice vicende sportiva. Al centro, naturalmente e tragicamente, c'è la morte di un ragazzo che, con alcuni amici stava viaggiando da Roma e Milano per seguire la propria squadra, la Lazio, impegnata a San Siro come l'Inter. Purtroppo gli scontri tra tifosi di due squadre non sono una novità. Pare che gli autogrill delle nostre autostrade siano il teatro preferito per queste rese dei conti. Si parla di incrocio pericoloso tra tifosi della Lazio, diretti a Milano, e tifosi della Juventus, diretti a Parma. Non so se sia vero ma so che è verosimile. Attorno a questa tragedia si è creata un'ondata emotiva difficile da controllare e da contenere.Non era facile decidere anche perché non c'era molto tempo. Alla fine si è stata presa una soluzione molto italiana e quindi di compromesso. Sospesa Inter-Lazio, ritardate di dieci minuti le altre partite. Le conseguenze sono state la sospensione di Atalanta-Milan dopo 7 minuti, l'annullamento di Roma-Cagliari, probabilmente per la preoccupazione che anche a Roma potesse accadere quello che era accaduto a Bergamo. Sullo sfondo una situazione che purtroppo non è nuova. C'è un mondo, quello degli ultras più estremi, che comunque considera - a prescindere - un poliziotto come un nemico. Se a questo mondo si racconta che «uno dei loro» è stato ucciso da un agente è come buttare un fiammifero in una tanica di benzina. A Bergamo alcuni di questi ultras mascherati hanno minacciato due giocatori dell'Atalanta invitandoli ad a abbandonare il campo. L'ondata emotiva si è riversata a Roma ed a quel punto è sembrato ragionevole annullare anche la gara dell'Olimpico. Se qualcuno si era illuso che la tragedia Raciti potesse segnare una svolta positiva deve immediatamente ricredersi. È inaccettabile che un ragazzo muoia ed è difficile cercare responsabilità che sono un po' di tutti. L'ultima cosa che interessa è cercare di salvare la regolarità del campionato (quale decisione su Atalanta-Milan, come recuperare le partite rinviate con un calendario così pieno come il nostro?) ma questa considerazione mi riporta al punto di partenza. È in grado l'Italia di gestire e vivere civilmente una vicenda che dovrebbe essere solo sportiva ma che troppo spesso sconfina in ambiti che sfruttano lo sport per esibire ignoranza e violenza? Purtroppo la risposta è negativa ed è sempre la stessa.

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