Paolo Bonelli Una vecchia massima ...
All'oratorio, in spiaggia, al bar; in ogni angolo della nostra penisola è possibile imbattersi in un tavolo con ventidue omini (solitamente) rossi e blu. Biliardino, bigliardino, calcetto, calcino: regione che vai, nome che trovi. Uno dei passatempo maggiormente popolari cambia denominazione tra nord, centro e sud. La diffusione del gioco durante il ventennio fascista (sembra che lo stesso Mussolini ne fece distribuire diversi negli ospedali militari per distrarre i feriti di guerra) ha fatto sì che il gioco venisse battezzato come «calcio balilla», e questo a tutt'oggi rimane come ufficiale. A livello internazionale questa disciplina, che ancora attende il riconoscimento ufficiale dell'Agfis ma fa già parte della famiglia Coni, è chiamata «calcio da tavolo». L'Italia però non riesce ad adeguarsi alle altre nazioni perché ufficialmente il nome è già stato scelto da un'altra occupazione che, soprattutto qualche anno fa, teneva impegnati tanti giovani e adulti: il subbuteo. Secondo i dati della federazione nazionale, il calcio balilla è lo sport che negli ultimi tempi ha registrato l'incremento maggiore come numero di partecipanti. Dopo dodici anni dalla fondazione della Ficb, si parla di quasi ventimila tesserati tra amatori e agonisti di ambo i sessi. I giocatori sono divisi in trecentocinquanta club associati, presenti in tutte le venti regioni. Se fino a oggi è bastato per ottenere il riconoscimento come club ufficiale che un esercizio (bar o altro) disponesse di un tavolo omologato, ora le continue richieste stanno portando i vertici a decidere per una riduzione, abilitando soltanto coloro che disporranno di una sala apposita e che potranno apporre all'esterno un'insegna specifica. Anche i più giovani stanno tornando ad appassionarsi a «ganci» e «doppiette». In questo senso molto influisce l'attività del movimento nazionale che organizza tornei a tutti i livelli in ogni città: dal mondiale dello scorso mese a St Vincent, passando per il tour che ha toccato le piazze delle principali città, fino ad arrivare alla Champion Cup in programma a breve. E nel 2008 il calcetto balilla approderà anche alle Olimpiadi. A Pechino farà l'esordio come disciplina sperimentale.