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Alessandro Austini [email protected] Inizia la discesa, ...

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L'occasione è propizia: Juventus e Inter si affrontano nello scontro diretto e qualcuno per forza dovrà lasciare qualcosa per strada. Se fossero i nerazzurri a perdere punti, tanto meglio. Intanto c'è da sorpassare nuovamente la Fiorentina che ieri ha messo la freccia espugnando l'Olimpico. A Empoli, però, le insidie sono dietro l'angolo: con il tecnico toscano in sella, i giallorossi hanno incassato due sconfitte in altrettante gare al «Castellani» negli ultimi due anni. Per l'allenatore giallorosso è un ritorno a casa: è nato a Certaldo, distante 30 km da Empoli, la piazza dove si è lanciato. Per cancellare il tabù Spalletti è costretto ad affidarsi ad una Roma di scorta, senza il capitano Totti (in dubbio anche per lo Sporting) e gli altri due romani De Rossi e Aquilani, ai quali si aggiungono i forfait di Taddei e Panucci. Per questo e non solo l'allenatore avvisa i suoi. «Non esistono squadre piccole - attacca il tecnico - l'Empoli ha vinto a Milano. La partita di domani (oggi, ndr) è la più difficile di tutte». Parlando di «piccole», non si può che tornare alla battuta di Totti nel post-derby che ha suscitato la reazione polemica dei laziali. «Considerato quello che era successo quando abbiamo perso il derby - spiega Spalletti - mi sembra che una battuta del capitano ci possa stare. Invece le reazioni sono state senza dubbio un po' cattivelle». Il tecnico non le risparmia neanche a Savicevic che non perde giorno per ricordare che Vucinic è una prima punta. «Può dire quello che gli pare, qui parlano tutti e ci dicono come va allenata la squadra. Non c'è equilibrio: prima dovevamo vendere Vucinic, ora dobbiamo stravolgere la Roma per lui». Il capitano oggi dovrebbe essere Mancini. L'ultimo brasiliano con la fascia al braccio nella Roma è stato Aldair: di buon auspicio. Tonetto verso la conferma come esterno «alto» di sinistra: diventerà l'unico sempre presente. Ma non è escluso l'impiego di Giuly. A centrocampo prima gara da titolare per Brighi. Difesa con Cicinho e un dubbio: Mexes o Ferrari. Un'esame di maturità per la Roma, prima di mettersi davanti alla tv. «Ma io tifo solo per noi» dice Spalletti. Sicuro?

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