Roma e Lazio dopo il derby Per i giallorossi inizia la discesa Cammino biancoceleste in salita

Logico che non possa essere uguale l'umore delle due squadre, dopo una bella battaglia: che ha premiato il superiore tasso tecnico della Roma, ma nello stesso tempo ha offerto motivi di conforto anche alla Lazio, con il recupero degli infortunati avviata a ritrovare i livelli migliori, quelli che la dovrebbero tenere lontana da ogni apprensione. C'è da guardare avanti con unanime fiducia, sulle due sponde del Tevere, anche se il calendario è carico di promesse per la Roma, con la Lazio alle prese con impegni di maggior spessore, anche se in un recente passato proprio contro le rivali più accreditate Delio Rossi aveva raccolto le maggiori gratificazioni. Quando in agosto i tifosi romanisti avevano tremato di fronte alla prospettiva di un avvio tremendo, la voce della ragione aveva suggerito che, superato senza troppi danni il ciclo terribile, la Roma avrebbe poui trovato una strada in apparente discesa. E dunque ritrovarsi a fine ottobre a soli tre punti dalla vetta incoraggia le ambizioni, tutte le favorite della vigilia già affrontate, anche se con risultati alterni e con più di un rimpianto per i punti regalati storditamente a Juventus e Fiorentina, significa ripartire da una posizione di privilegio. Senza dimenticare, però, che un calendario aperto al sorriso la Roma lo aveva trovato all'inizio della stagione scorsa, bilancio preventivo da possibile bottino pieno nelle prime undici giornate, invece proprio contro rivali modeste la Roma aveva raccolto poco. Ma la lezione dovrebbe avere insegnato qualcosa e dunque è giusto concedere margini all'ottimismo, nella speranza che il primo ostacolo, il Castellani di Empoli, smentisca la sua recente tradizione, tremenda per l'amico Spalletti. Il novembre appena iniziato propone alle due romane impegni di differente livello, più pesanti quelli della Lazio, che per ora tra le grandi ha affriontato il solo Milan, con relativo disastro, più abbordabili quelli dei romanisti, che però delle cinque partite in programma tra campionato e Champions ne giocheranno una sola in casa, per il resto lasciando l'Olimpico ai laziali. Si comincia da Empoli, appunto, due sconfitte consecutive da riscattare e un avversario al quale la classifica fa torto, dunque da temere, l'altra trasferta è quella del Marassi rossoblù, in casa soltanto il Cagliari dopo la prima parentesi europea con il viaggio a Lisbona decisivo per il passaggio del turno, la Dinamo di Kiev dopo il Genoa, ancora lontani da casa. Per i laziali, la visita del Werder Brema cade tra l'arrivo della Fiorentina, tuttora imbattuta, all'Olimpico e il confronto milanese con la capolista, poi scenderanno a Roma prima il Parma e poi l'Olympiacos. Delio Rossi deve augurarsi che l'infermeria si svuoti, incoraggia il recupero di Ledesma già in pieno spolvero nella stracitatdina, insomma non mancano le premesse per inseguire di nuovo quei risultati di prestigio che avevano consentito la presenza nella massima competizione europea. Pertanto, se i romanisti hanno trovato nel derby soltanto accenti felici, nota stonata qualche polemica inopportuna (ha sbagliato Totti, però assai più condannabile la replica di Zauri: una frase si può definire poco intelligente, non una persona), non soltanto note negative devono trarne gli altri interpreti. Merito anche loro se il livello dello spettacolo si è mantenuto altissimo, merito anche loro se lo scontro dell'Olimpico ha calamitato l'attenzione, benevola, di tutta l'Italia calcistica. Su binari agevoli o più impervi, le due romane possono sognare l'alta velocità.