Sconfitti in partenza A meno che...
Al massimo li compatiamo un pochino. Ecco perché non mi pesa ammettere che questo derby è perso in partenza. Avendo avuto modo di veder giocare entrambe le squadre so che la Lazio non ha salvezza. Decimati dagli infortuni, stroncati dalla spietata cadenza degli impegni, perseguitati da jella e arbitri, con un attacco che non segna, una difesa colabrodo e un allenatore nell'occhio del ciclone, i biancocelesti non paiono in grado di ripetere i miracolosi exploit che nelle ultime stagioni hanno consentito loro di ribaltare pronostici scontati come quello odierno. Tantopiù che mancherà pure Totti, il nostro miglior alleato recente. Come non ricordare, infatti, che l'ultimo derby vinto dalla Roma risale a quando lui aveva la caviglia ingessata? La «Maggica» invece vola, si piace, crede in se stessa, le va l'acqua per l'orto, la gente - dagli arbitri a Berlusconi - fa a gara a togliersi il cappello quando passa. E come se non bastasse ha il dente avvelenato per quel famoso tuffo di Delio Rossi nel fontanone del Granicolo. Chi può fermarla? A meno che....A meno che questa consapevolezza non diventi la nostra forza. È successo altre volte, può succedere ancora. Ma i tifosi che andranno all'Olimpico in questo strano mercoledì autunnale dovranno far blocco con i giocatori e aiutarli a resistere alla mareggiata giallorossa anziché dar loro un alibi contestando Lotito. Se siamo dove siamo è anche colpa sua, e contestarlo è giusto. Ma facciamolo domani, non stasera.